ANNO 14 n° 111
''Nessun razzismo ma la voce
di molti cittadini viterbesi''
Frontini spiega i messaggi espressi nel discusso manifesto e attacca Michelini
24/03/2017 - 16:05

VITERBO - ''Ringrazio la stampa e tutti coloro che in questi giorni sui social network ci hanno aiutato a moltiplicare il nostro messaggio. Consapevolmente o inconsapevolmente ci hanno fatto grande pubblicità''.

Chiara Frontini, leader del movimento Viterbo 2020, inizia così la conferenza stampa convocata sotto il manifesto che tanto clamore ha suscitato e su cui una mano anonima ha vergato ''schifosi''.

E sottolineando la scritta rimarca: ''Il concetto di democrazia di alcune persone è molto labile. E' democrazia finché dici quello che va bene a loro ma non tutte le idee, secondo loro, hanno diritto di cittadinanza”.

Poi spiega i tre messaggi contenuti nel manifesto che “nulla ha a che vedere con il razzismo ma dà voce al pensiero di molti cittadini viterbesi''.

Un poster ''volutamente ad effetto per far riflettere la politica e la cittadinanza su quello che è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti e rappresenta un problema che non si sta affrontando nella maniera adeguata sia per la modalità di accoglienza ma anche e soprattutto per i numeri''.

Per quanto riguarda le modalità: ''Abbiamo contestato sia il centro all'ex Fiera che le case dove vengono stipate persone senza delle alcun tipo di attività da fare. Quando arriva un numero così importante dobbiamo chiederci che tipo di prospettiva gli si può dare. La risposta è nessuna e questo causa una serie di problemi anche a livello di vivibilità della città. Noi vogliamo che la politica, la Prefettura e tutti gli enti preposti si prendano carico delle loro responsabilità''.

Altro messaggio contenuto nel manifesto è l'aver messo messo in relazione la questione immigrazione con più servizi ai cittadini. ''Lo abbiamo fatto volutamente perché chi dice che sono due scatole separate o non è bene informato o è in mala fede. I fondi, siano dello Stato, della Ue o del Comune vengono comunque dalle tasse dei cittadini. In questo caso derivano principalmente dal Ministero e in minima parte dall'Unione, e i fondi pari a 4,2 miliardi che lo Stato spende per gestire questa situazione vengono detratti da altre priorità. Nel momento in cui lo Stato non riesce a garantire servizi sociali essenziali noi rivendichiamo la priorità di scelta, che per noi è dare servizi ai cittadini''.

La questione legata al business che gira intorno alla gestione degli immigrati è il terzo concetto espresso. ''Abbiamo chiesto anche alla Prefettura di conoscere, tramite il presidente della quarta commissione consiliare Troili, i costi di quella specie di campo lager e ci è stato risposto che non si possono dare informazioni ai consiglieri perché non abbiamo interesse cogente. Noi critichiamo aspramente coloro che sopra questo sistema di gestione ne fanno un lucro: cooperative, privati cittadini, anche quei viterbesi che affittano case e alberghi. E' di tutta evidenza che sotto c'è un guadagno. Pensiamo che molte critiche rivolte alla nostra campagna derivano da chi ha ancora un'impostazione ideologica''.

Mentre, secondo Chiara Frontini, Viterbo 2020 è un movimento post ideologico. ''Io sono nata nel 1989, l'anno della post ideologia. Noi sposiamo le battaglie che riteniamo giuste, come quelle sull'acqua pubblica, sulla tutela dell'ambiente. E questa per noi è giusta. Chi ci critica ha la legittimità di farlo, in democrazia la parola va data a tutti. Noi non siamo quelli che imbrattano i manifesti degli altri, la violenza non è il nostro strumento''.

E a chi si è divertito a modificare il manifesto su internet risponde con il cartello “Noi non ci guadagniamo”.

Per quanto riguarda il Basta immigrazione incontrollata spiega:''Diciamo no perché la migrazione controllata è un fenomeno che non puoi fermare nel mondo della globalizzazione però dobbiamo garantire un livello accettabile di vivibilità e sicurezza del territorio. Sino al 2010 il fenomeno era controllato, Viterbo fa Sprar dal 2004 e nessuno se n'è accorto perché ridotto nei numeri e controllato nella gestione''.

A chi le fa notare che l'amministrazione comunale non può intervenire più di tanto replica: ''E' chiaro che tutti i Comuni subiscono dinamiche internazionali su cui non abbiamo margini di manovra e potere, però al nostro livello di rappresentanti locali cerchiamo di fare il possibile'' e prosegue ''tantissimi sindaci si sono posti in maniera ferma contro gli arrivi in assoluto o contro un numero eccessivo di arrivi. Michelini faccia sentire la propria voce chiara e netta in Prefettura, abbandoni l'atteggiamento supino che ha tenuto in più occasioni non solo sulla questione immigrazione. Del resto è noto per essere una persona non di polso, basta con l'atteggiamento prono nei confronti della scelte della Prefettura. Dopo essere stato scavalcato prima con gli immigrati in via Emilio Bianchi poi con il centro ex Fiera doveva andare dal Prefetto a battere i pugni. Dovrebbe avere uno scatto d'orgoglio e far valere la propria autorità sul territorio, essendo anche il responsabile della salute pubblica e della sicurezza urbana''.





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