ANNO 14 n° 111
Napoli, 19enne muore dopo flebo: avviata inchiesta
30/07/2012 - 09:29

Al suo papa', al telefono, aveva detto di sentirsi meglio. Poi, poco dopo, al suo papa' e' arrivata un'altra telefonata, dall'ospedale. Una telefonata per dirgli che Luca, suo figlio, 19 anni, aveva avuto una crisi epilettica ed era stato trasferito nel reparto di rianimazione. La corsa al Policlinico di Napoli. E la tragedia: la morte di Luca per cause che, ora, sara' un'inchiesta a stabilire.

La famiglia De Carlo sostiene di avere molti dubbi. Lo fa in una denuncia presentata alla polizia dove il dito viene puntato contro una flebo alla quale Luca era attaccato quando ha avvertito il suo ultimo malore. Sulla vicenda del giovane, anche il ministro della salute Renato Balduzzi ha disposto un'indagine ispettiva per verificare'' eventuali difetti assistenziali relativamente alle cure somministrate al giovane durante il breve ricovero ospedaliero''. Luca soffriva di una ''forma molto severa di diabete giovanile'', come spiega al quotidiano Il Mattino il direttore generale del Policlinico, Giovanni Persico. Dall'inizio del mese il 19enne aveva avuto un abbassamento della vista. In seguito agli accertamenti fatti in ospedale erano state scongiurate ipotesi come tubercolosi e sclerosi multipla ed era stata, invece, individuata l'infiammazione del nervo ottico come origine dei problemi ai suoi occhi. Da qui la cura a base di cortisonici a basso rilascio che era stata subordinata ad una terapia di protezione gastrica. Il papa' di Luca, Lucio, nella denuncia riporta che a sua sorella ''piu' medici'' le hanno detto che ''il decesso non era dovuto al diabete, ma ad un arresto cardiaco derivante da iper infusione''. ''Mia figlia Ilaria mi riferiva di aver parlato con il compagno di stanza di Luca, un suo coetaneo - si legge nel verbale - il quale avrebbe riferito che appena pochi minuti dopo l'inizio della somministrazione della flebo giornaliera, Luca avrebbe riferito di sentirsi male, si era alzato dal letto per andare ad urinare, ma era caduto in terra''. C'e', poi, un dettaglio: venerdi' scorso, dice ancora Lucio De Carlo, gli era stata somministrata gia' una prima flebo, alla quale ne sarebbero seguite altre tre. Alle sette, Luca gli ha telefonato dicendo di sentirsi meglio ma che la flebo somministrata un'ora prima era ''stranamente durata 45 minuti anziche' le 4 ore previste e non gli era stata somministrata la protezione gastrica associata''. E poi, la degenza di Luca: ''Si sentiva in forma, era di buon umore, fino a tardi aveva giocato a carte con gli altri degenti''. Domani, il corpo di Luca, sara' sottoposto all'esame del perito di settore; disposta l'autopsia e sequestrata anche la cartella clinica. Intanto Il direttore generale del Policlinico, Giovanni Persico, assicura che ''se ci sono responsabilita' le appureremo e le comunicheremo all'autorita' giudiziaria''. Istituita, a tal fine, anche una commissione d'indagine: per verificare e capire se la morte di Luca si poteva in qualsiasi modo evitare.

ansa.it






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