ANNO 14 n° 89
''Mozione di sfiducia incomprensibile''
Il commento del presidente del consiglio comunale di Bassano
15/10/2016 - 11:42

BASSANO ROMANO –''La mozione di sfiducia nei miei confronti è istituzionalmente incomprensibile''. Questo il commento di Alfredo Boldorini, presidente del consiglio comunale, dopo la mozione di sfiducia presentata - ma non ancora discussa e votata - dai 7 consiglieri di maggioranza.

''Dico che è incomprensibile per diversi motivi. Il primo di ordine temporale: dopo appena 97 giorni dalla nomina (21 Giugno scorso) la maggioranza del sindaco Maggi ritorna clamorosamente ed inspiegabilmente sui propri passi e con delle motivazioni del tutto pretestuose e strumentali, prive di ogni fondamento istituzionale, ha proposto nell’ultimo consiglio (28 settembre) la revoca del presidente del consiglio con una mozione di sfiducia che – lo dico con tutto il rispetto possibile per il ruolo che rivesto – è davvero priva di ogni fondamento.

Il secondo di natura istituzionale: come si fa chiedere la sfiducia di un presidente dopo che questi ha presieduto solo due consigli comunali? Cosa avrà mai combinato di tanto grave questo presidente in aula? E’ andato forse contro i regolamenti? Premetto che i due consigli di cui sopra si sono svolti in modo pacifico con punti all’ordine del giorno di ''normale amministrazione''. Non solo. Perché i sette consiglieri comunali firmatari non hanno mai manifestato questi ''gravissimi problemi'' nei due consigli di cui sopra e cioè quello del 26 Luglio e quello del 18 Agosto? Perché non lo hanno fatto? Cosa c’è sotto? Ci sono altre motivazioni? Cosa li ha spinti a cambiare repentinamente idea in pochi giorni? Dico questo suffragato dalla carte: infatti nelle delibere consiliari in archivio – consultabili anche online sul sito del Comune - nessuno dei sette firmatari del documento e cioè i consiglieri Maggi, Pierallini, Gori, Donati, Zibellini, Palazzetti e Moroni si è mai lamentato del mio operato. Anzi, per dirla tutta, già alla fine del primo consiglio comunale, quello del 26 luglio, ricevetti molti complimenti da parte loro per come avevo condotto la seduta alla mia prima esperienza amministrativa. Cosa li avrà mai spinti adesso in tutta fretta a chiedere la revoca di quello stesso presidente che loro medesimi avevano segnalato come la ''personalità più indicata''? E che dire del sindaco? Proprio lui che mi aveva proposto a gran voce nel suo discorso di insediamento?

La mozione di sfiducia del presidente del consiglio rappresenta una atto politico-istituzionale molto forte. Il più forte in un’intera legislatura per quello che concerne le dinamiche dell’Assemblea. Ricordo che il Consiglio comunale è l’organo che rappresenta la cittadinanza. Nel Consiglio comunale siedono i 13 rappresentanti eletti direttamente proprio dai cittadini. Andare a chiedere la sfiducia del presidente è un atto davvero importante, politicamente dirompente. Sia chiaro: è previsto dallo Statuto, quindi tutto lecito. Però questa vicenda ha un peso politico-istituzionale non indifferente. Desidero metterli in guardia ancora una volta su ciò che stanno facendo non tanto per me singolo individuo quanto per la figura istituzionale che rappresento: non si chiede la revoca del Presidente del Consiglio così, tanto per chiederla. Alla base ci devono essere motivazioni serie, concrete, fatti circostanziati. Stanno compiendo un passaggio molto rilevante in questa legislatura. Spero che abbiano tutti gli elementi a loro sostegno, spero che capiscano la gravità di quello che stanno chiedendo al consiglio comunale e spero che se ne assumano le loro responsabilità''.






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