ANNO 14 n° 79
Morì dopo intervento, battaglia di perizie
Due dei cinque medici indagati chiedono l'abbreviato, udienza rinviata a gennaio
18/10/2017 - 13:18

VITERBO – Si preannuncia uno scontro tra perizie sulla morte dell’architetto viterbese Gino Pucciarelli, deceduto due anni fa per un’emorragia insorta dopo essere stato operato alle tonsille a Perugia. Ieri mattina il gup umbro, davanti al quale sono comparsi cinque medici indagati (il primario Gianfranco Ricci, gli otorini Maria Cristina Cristi e Paolo Pettirossi, l’anestesista Carla Monacelli e il chirurgo Luigi Giuseppe Gallucci) ha disposto l’esame dei consulenti di parte e del pubblico ministero Gemma Milioni e ha fissato la nuova udienza per il 30 gennaio.

In realtà a chiedere il rinvio, sono stati gli avvocati di Ricci e Cristi che hanno chiesto il rito abbreviato condizionato proprio all’esame dei loro periti. Da qui la decisione del giudice, su istanza del pm e del legale della famiglia di Pucciarelli, l’avvocato viterbese Luca Mecarini, di ascoltare subito anche i periti dell’accusa, nominati nell’immediatezza del fatto per procedere a tutti gli esami e gli accertamenti tecnici irripetibili, eseguiti infatti solo due giorni dopo il decesso del paziente.

L’architetto viterbese era andato a farsi operare a Perugia perché c’era una sua conoscente (oggi tra gli imputati). La sera prima dell’intervento era uscito dall’ospedale ed era andato a mangiare a casa della dottoressa e poi, con tanto di braccialetto da ospedale al polso, era andato a bere in un pub invece di restare digiuno come viene prescritto.






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