ANNO 14 n° 111
Il mezzo agricolo non era idoneo, ai domiciliari i responsabili della ditta
Il giovane Dumitri Botan è rimasto schiacciato dal trattore dopo un volo di 60 metri. Il colonnello Andrea Antonazzo: ''Denunciate le situazioni irregolari''
13/11/2019 - 12:02

SORIANO NEL CIMINO - (b.b.) A 29 anni muore schiacciato dal trattore dopo un volo di 60 metri: arrestati per omicidio colposo aggravato da violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro i due datori di Dumitru Botan. D.P. e Z.M., rispettivamente di 45 e 42 anni.

Entrambi, da questa mattina, sono ristretti agli arresti domiciliari su ordinanza del gip Francesco Rigato.

L’infortunio, che è costato la vita al giovane operaio, è avvenuto il 19 giugno scorso: mentre era al lavoro nei boschi nella zona Montana Piangoli-Acquaspasa del comune di Soriano nel Cimino, il 29enne Botan, risultato poi sprovvisto di qualsiasi patente di guida e abilitazione alla conduzione di mezzo d’opera, si sarebbe ribaltato con il trattore, perdendo la vita dopo un volo di oltre 60 metri.

“Le complesse e articolate attività investigative, sviluppatesi attraverso sopralluoghi, acquisizione documentali, sviluppo e analisi di traffici di tabulati telefonici, esami testimoniali, hanno consentito di appurare che quel giorno, il giovane al momento dell’infortunio conduceva una trattrice agricola gommata, non idonea nella parte di bosco interessata, che a causa delle condizioni morfologiche del terreno e della presenza di un ceppo di albero tagliato, si è ribaltato più volte per un tratto di oltre 60 metri fino a valle;, sbalzando dalla cabina di guida il conducente rimasto schiacciato dal mezzo”, hanno spiegato i carabinieri che hanno condotto le indagini sulla morte e sulla condizione di lavoro di tutti gli impiegati della società di disboscamento.

“Quasi tutti i lavoratori dipendenti venivano impiegati nelle mansioni di taglio, raccolta e carico della legna, senza adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, utilizzando le attrezzature in assenza di preparazione per l’uso”, hanno proseguito gli inquirenti. Nel corso delle indagini sono stati inoltre ricostruiti altri due precedenti infortuni sul lavoro: il primo, non denunciato alle autorità, sarebbe avvenuto a Castel Giorgio nel 2018. Il cittadino rumeno C.I.K., di anni 31, si sarebbe ribaltato con una trattrice agricola riportando lesioni denunciate come caduta accidentale; il secondo, avvenuto nella primavera dell’anno 2019 a Piansano, in cui il cittadino rumeno C.P., di anni 37, si sarebbe procurato un taglio ad una gamba con una motosega, riportando gravi lesioni.

Nell’operazione risultano indagati a piede libero per i medesimi reati il predetto cittadino rumeno C.I.K., quale legale rappresentante, e la 36enne italiana E.F., proprietaria della trattrice agricola che stava conducendo Botan. “Le importanti violazioni in termini di sicurezza sul lavoro hanno portato alla morte di un ragazzo giovanissimo - ha concluso il comandante dei Carabinieri Andrea Antonazzo - di lavoro si deve vivere e non morire: per questo invito tutti i lavoratori irregolari e denunciare. Permetteteci di intervenire e di arrivare prima che “ogni trattore si ribalti”.





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