ANNO 14 n° 89
''Morti sul lavoro: triste primato di Viterbo''
Giancarlo Turchetti (Uil): ''La Tuscia ha l'indice d'incidenza pił alto del Lazio''
21/09/2017 - 14:21

VITERBO - 'La provincia di Viterbo ha il più alto indice di incidenza sugli occupati nel Lazio per casi di morte sul lavoro'. A dichiararlo è Giancarlo Turchetti, segretario generale della Uil di Viterbo, sulla base dei dati Inal per il periodo gennaio-luglio 2017.

Nel periodo gennaio – luglio 2017 in Italia le vittime sono state 591 vittime, con un aumento del 5,2% rispetto all'anno precedente, di cui 431 in occasione di lavoro e 160 in itinere.

La fascia d'età più colpita è quella dei 45-54 anni. A seguire i lavoratori con età compresa tra i 55 e 64 anni con un indice di incidenza sugli occupati di 33,8 (29,5% del totale) con 127 casi registrati.

Lombardia ed Emilia Romagna contano rispettivamente 50 e 49 decessi. Il Veneto si posiziona al terzo posto della classifica nazionale con 40 decessi, seguito da Sicilia (35) e Piemonte (30).

Roma si riconferma invece la provincia con più casi di infortuni mortali sul lavoro. La capitale, con un indice di incidenza sugli occupati pari all'11,3, conta infatti 20 vittime. Subito dopo si trovano Torino (14) e Modena (12).

In base all'indice di incidenza sugli occupati, il Sud e il Nord Est risultano essere le aree d'Italia maggiormente colpite con un indice rispettivamente del 28,7 e 21,2. Seguono le Isole con un indice del 20,9.

I lavoratori di sesso maschile che hanno perso la vita in occasione di lavoro sono il 98,8% del totale (400 casi registrati), mentre le donne sono 31 (7,2% del totale). Aumentano inoltre gli stranieri vittime sul lavoro, 66 i decessi registrati (15,3%) soprattutto nella zona Nord-Ovest dell'Italia. Tra i settori maggiormente colpiti le costruzioni e le attività Manifatturiere (rispettivamente 60 e 55 casi).

'Per quanto riguarda il Lazio – spiega Turchetti – nei primi sette mesi dell'anno le vittime sono state in tutto 30, collocando la regione al 17mo posto in Italia per indice di incidenza sugli occupati. Per quanto riguarda invece la drammatica graduatoria provinciale, al primo posto la provincia di Viterbo con 3 morti e un indice pari a 25 (30mo posto in Italia). Seguono le province di Latina (4 morti e un indice pari a 20,3), Frosinone (3 morti e un indice pari a 18,1), Roma (20 morti e un indice pari a 11,3) e Rieti (0 morti)'.

'Una situazione tragica – commenta Turchetti – che deve necessariamente alzare il livello di controllo sulle condizioni in cui i lavoratori svolgono le loro attività. Lavoratori sempre più colpiti dalla crisi con licenziamenti e precariato diffusi. Morire sul posto di lavoro è inconcepibile e spesso avviane per il mancato rispetto delle regole più elementari. Il lavoro – conclude Giancarlo Turchetti – è un diritto, non un motivo di morte'.






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