ANNO 14 n° 110
Morti sospette alla casa di riposo, chiesta perizia super partes
Per valutare se gli anziani siano deceduti per il grave stato di abbandono
15/11/2017 - 07:13

GRADOLI – Una perizia super partes per capire e valutare se gli otto anziani morti in circostanze sospette all’interno della casa di riposo di Gradoli che li ospitava, siano deceduti per cause naturali o perché abbandonati e non curati adeguatamente. È quanto disposto dal tribunale viterbese, nel corso dell’ennesima udienza di Corte d’Assise, per la casa di cura ‘’Il Fiordaliso’’. Alla sbarra il gestore dell’ospizio Franco Brillo, i suoi due figli Federico e Maurizio, e i medici Ugo Gioiosi e Lucia Chiocchi. Secondo la procura viterbese devono rispondere, a vario titolo, di abbandono di incapace aggravato, di appropriazione indebita, di falso e di somministrazione di farmaci scaduti.

E sarà la dottoressa Maria Rosaria Aromatario, perito nominato dagli uffici di Via Falcone e Borsellino a dover dare una risposta a questo interrogativo. Entro 90 giorni a partire da fine novembre, la perizia sarà sulle scrivanie dei giudici: bisognerà poi attendere marzo per discuterne in aula. Intanto anche accusa e difesa hanno nominato i propri consulenti di parte, per il pubblico ministero Franco Pacifici, sarà il dottor Massimo Lancia. Per la difesa, Ettore Santini, dottore presso l’ospedale San Giovanni di Roma.

Otto gli anziani trovati senza vita a cavallo tra il 2009 e il 2010 all’interno della struttura gestita dalla famiglia Brillo. Un ex albergo senza alcuna autorizzazione, per l’accusa, in cui mai e poi mai persone affette da problemi psichiatrici avrebbero potuto soggiornare.

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