L’autorità giudiziaria ha disposto la restituzione ai familiari della salma di Luigi Fallico, il presunto terrorista trovato morto il 23 maggio scorso nella sua cella del penitenziario viterbese dagli agenti di custodia.

Fallico, accusato di associazione sovversiva con finalità di terrorismo e banda armata e considerato uno dei fondatori della nuove Brigate rosse, era detenuto a Mammagialla dal giugno del 2009.

Sul decesso del 59enne la Procura di Viterbo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, mentre l’avvocato Caterina Calia - difensore dell’uomo nell’ambito del procedimento giudiziario di cui era imputato davanti alla prima sezione della Corte d’assise di Roma – ci aveva anticipato che le sorelle del suo assistito, Francesca e Carmela, le avevano dato mandato a presentare querela. “I medici e gli infermieri devono assumersi le loro responsabilità”, aveva detto, riferendosi al fatto che il 17 maggio Fallico, dopo accusato fortissimi dolori al petto e al braccio sinistro era stato portato nell’infermeria del carcere. “Il medico gli aveva riscontrato valori della pressione arteriosa molto elevati: 110/190”, aveva spiegato l’avvocato Calia, aggiungendo che “chiunque si sarebbe reso conto che un paziente in tali condizioni andava trasferito in una struttura ospedaliera attrezzata. Ma a lui è stato negato”.

L’esame autoptico (che si è svolto martedì scorso al tempietto crematorio del cimitero San Lazzaro) ha confermato che il decesso di Fallico è riconducibile ad un infarto. “Aveva il cuore spaccato in due. Forse – ha affermato la Calia – sottoposto a cure adeguate si sarebbe salvate”. Di questo parere sono adesso le sorelle dell’uomo, decise ad andare fino in fondo.

“Non abbiamo ancora depositato la querela”, ha fatto sapere l’avvocato. “Abbiamo novanta giorni di tempo per presentarla e abbiamo tutta l’intenzione di andare avanti”.

Dopo il dissequestro della salma da parte della magistratura, si è appreso infine che i funerali di Fallico si svolgeranno alle 10 di sabato mattina nella chiesa di San Giovanni Battista in Collatino, a Roma.