ANNO 14 n° 110
Morte di Maria Sestina Arcuri, la difesa del fidanzato promette battaglia
Oggi l'udienza di ammissione prove: criminologi e psichiatri tra i testimoni di Andrea Landolfi
20/01/2020 - 06:45

VITERBO – (b.b.) Morte di Maria Sestina Arcuri, la difesa del 35enne romano finito in carcere con l’accusa di omicidio volontario, omissione di soccorso e lesioni, promette battaglia.

Questa mattina, dopo il rinvio chiesto lo scorso 9 dicembre dal nuovo legale di Andrea Landolfi, l’avvocato romano Giacomo Marini, si tornerà in aula per la prima reale udienza di Corte d’Assise a carico del giovane. Un’udienza di ammissione prove in cui accusa, difesa e parti civili depositeranno tutti i documenti e le liste testimoniali che nel corso del processo verranno poi esaminati.

L’avvocato Giacomo Marini ha già predisposto un’integrazione della lista delle persone da sentire in aula. Ci sono il padre, la zia, la sorella e la cugina del 35enne. Ma non solo. Anche l’ex fidanzata di Landolfi, affinché alla giuria popolare presieduta dal giudice Gaetano Mautone e a latere Roberto Colonnello, possa ''riferire in merito alla personalità dell’imputato e alla totale assenza di comportamenti violenti e aggressioni'' durante la loro passata relazione.

Secondo l’accusa, Andrea Landolfi nella notte del 3 febbraio scorso, al culmine di una lite con la fidanzata Maria Sestina Arcuri, la avrebbe volontariamente gettata oltre il parapetto delle scale del primo piano della casa della nonna e poi avrebbero ritardato nel chiamare i soccorsi. Nonostante la 26enne lamentasse forti dolori e nausea, sarebbe stata trasferita in ospedale solo dopo alcune ore: troppo tardi per essere salvata.

Da sempre dichiaratosi innocente, Landolfi ha in più occasioni riferito di come si sia trattato di un drammatico incidente. Ecco perché la sua difesa è intenzionata a produrre ulteriori consulenze di parte, affidate a medici legali, ingegneri forensi, psichiatri e criminologi di fama nazionale. Come la dottoressa Annamaria Casale, che ''potrà fornire spiegazioni e delucidazioni in merito all’attività investigativa compiuta e all’eventuale necessità di compiere ulteriori atti'' spiega l’avvocato Marini.

Il 35enne è accusato di omicidio volontario, omissione di soccorso e lesioni alla nonna, la settantenne Mirella Iezzi, alla quale avrebbe rotto tre costole mentre cercava di soccorrere Maria Sestina: rischia una condanna a vita.





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