ANNO 14 n° 110
Moro, tra pensiero
e mistero. Tutto
esaurito a Montefiascone
21/11/2015 - 14:34

MONTEFIASCONE - Un pubblico da grandi occasioni. Era da tempo che non si vedeva la Rocca di Montefiascone così gremita per ascoltare un dibattito sul pensiero di un grande statista, forse uno dei più grandi della nostra storia: quell’Aldo Moro il cui pensiero è ancora oggi attualissimo e per molti versi innovativo.

Dopo un’emozionata introduzione da parte del moderatore, Renzo Trappolini, segretario provinciale della Democrazia cristiana ai tempi del rapimento e ormai da diversi anni fuori dalla scena politica, il dibattito è entrato nel vivo con l’intervento di monsignor Lino Fumagalli che si è a lungo soffermato sull’importanza dell’impegno dei cattolici in politica per favorire il rispetto della dignità dell’uomo, i principi di solidarietà e di sussidiarietà, nonché di partecipazione democratica, di libertà e di giustizia sociale . Si è soffermato a lungo usando le parole di Paolo VI per sottolineare quanto sia importante per il politico studiare, approfondire, prepararsi evitando improvvisazione e superficialità.

E come disse Paolo VI rivolto ai giovani della Fuci ma che vale anche per i politici cattolici ''vivete le cose in cui credete'', con una sottolineatura importante sulla possibilità di disubbidire quando il potere umilia la dignità dell’uomo.

Diversi gli aspetti del pensiero politico di Moro su cui si è invece soffermato l’onorevole Giuseppe Fioroni, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta Aldo Moro.

Secondo Moro l’impegno dei cattolici in politica era necessario per colmare un vuoto e soprattutto per evitare un’involuzione delle istituzioni a cui altrimenti saremmo stati destinati.

Moro sosteneva che i cattolici ''combattono e sconfiggono la conservazione con uno spirito di innovazione ma con una prassi moderata''. E la moderazione era lo strumento per sconfiggere la volontà fortemente resistente al cambiamento della sua classe dirigente.

Riteneva anche che l’innovazione e le riforme per essere attuate necessitavano di una prassi moderata che unisse insieme il coraggio del cambiamento e l’equilibrio nell’ attuazione del processo di modernizzazione. Sosteneva che bisognava avere il ''coraggio di cambiare assumendosi la responsabilità non di imporre il cambiamento ma di allargare l’orizzonte della base democratica (per Moro il governo era legittimato quando raggiungeva la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto) che sostenesse le riforme'' convinto che l’autorevolezza del programma di governo doveva generare partecipazione e consenso.

Per questo la sua cultura dell’alleanza politica per allargare la partecipazione democratica e garantire la migliore sintesi possibile tra soggetti diversi ma con affinità convergenti.

Per queste convinzioni Moro avvia con Berlinguer una nuova stagione che consentisse la realizzazione della ''democrazia integrale'' con le grandi forze politiche che collaborando insieme le liberassero da vincoli eccessivi ed in contraddizione con gli interessi del paese, guadagnando più autonomia, più responsabilità ed in prospettiva la democrazia dell’alternanza.

Coerentemente con questi in politica estera pose l’accento sulla costruzione della pace riducendo nel mondo disuguaglianza ed aumentando diritti.

Si rapportò intensamente con i paesi arabi e lavorò per la conferenza mediterranea. Riuscì ad ottenere l’elezione diretta del Parlamento Europea per realizzare un’Europa forte ed autorevole, l ‘Europa dei popoli. Tutto questo mentre si era in piena guerra fredda e il mondo ragionava per blocchi contrapposti.

Moro è stato rapito e poi ucciso dalle Br. Resta da chiarire se i tanti che potevano aiutare a trovarlo hanno fatto il possibile oppure no. Se l’applicazione della normativa sui pentiti e sui dissociati non ci ha consentito più che la sconfitta del terrorismo un necessario tombamento che ha sottratto parti di verità di contiguità ed omissioni.

Questa verità per quanto sarà possibile la commissione vuole trovare per consentire all’Italia, il cui progresso e la cui crescita è stata bloccata da quella morte, di voltare pagina con ritrovata speranza nel futuro.






Facebook Twitter Rss