MONTALTO DI CASTRO – Via la centrale termoelettrica Alessandro Volta. Al suo posto arrivano campi da golf, un porticciolo turistico, un wellness village, un centro sportivo e alberghi. È questo il grandioso progetto scelto tra i tanti per la riqualificazione dell’area sul litorale di Montalto di Castro. Un progetto che in pochi anni si impegna a trasformare l’ex centrale in un vero e proprio polo turistico, capace di ospitare attività commerciali e di intrattenimento, aperto a turisti e residenti.

Da ecomostro a ''Marina della Tuscia'', dunque, che dell’intera area di 220 ettari promette di non lasciare nulla al caso: nel porto turistico, che verrà ricavato nel canale di presa a mare dell’ex impianto nucleare, troverà posto un cantiere navale per la riparazione delle imbarcazioni; il sarcofago, che all’inizio avrebbe dovuto ospitare il reattore, diverrà il cuore pulsante del centro. Con attività ricettive, quali alberghi e bed&breakfast, e attività commerciali. E la stessa ciminiera a strisce bianche e rosse, che da anni troneggia lungo la costa, punta a divenire l’icona di questa nuova area.

Il progetto, a firma dello studio Amati Architetti, è senz’altro ambizioso. Anche in termini di investimenti finanziari, che, ad una prima sommaria stima, si dovrebbero aggirare attorno ai 200 milioni di euro. Ma che non sembrano spaventare lo studio di architetti, già pronti ad affrontare la scommessa con partner – italiani e stranieri - specializzati nei vari settori.

Ad avere un ruolo attivo nella realizzazione di ''Marina della Tuscia'' anche il Comune di Montalto di Castro, la Provincia e la Regione Lazio, che entro l’inizio del prossimo anno auspicano di avere in mano un programma mirato degli interventi.

E la società Enel? Anche la società di distribuzione elettrica, proprietaria dell’immobile, sarà determinante nei primi step del progetto: affiancherà i partner durante la fase di demolizione della struttura e solo successivamente firmerà l’atto di vendita dell’area.