ANNO 14 n° 111
Molestie e insulti alla ex: condannato
Nove mesi di reclusione. La difesa: ''Chiedeva solo informazioni sul figlio''
19/09/2017 - 07:04

VITERBO - Avrebbe molestato e insultato la sua ex compagna. Una serie di episodi ripercorsi in aula, che sono costati la condanna a 9 mesi di reclusione all'uomo.

''La parte offesa ha confermato di essere stata oggetto di insulti e ingiurie: una continua ricerca di contatto nonostante i suoi palesi rifiuti. I comportamenti sono iniziati dalla gravidanza, sebbene la loro relazione fosse finita del tutto. A confermare un episodio ci sono i vicini di casa che hanno visto l'uomo coinvolgere anche la sorella della vittima, aggredita a sua volta nel tentativo di interrompere una brusca discussione tra i due. Un fatto del 2012''. Così l'avvocato difensore della giovane che ha denunciato l'ex compagno dopo un periodo di ansie e paure.

Il legale ha ripercorso quegli episodi ieri davanti al giudice Rita Cialoni.

''Le controllava il diario e il cellulare - continua l'avvocato - e il suo stile di vita era modificato dall'ansia di incontrarlo di nuovo. Questa è la conferma della responsabilità penale. Chiediamo gli 8 mesi di reclusione e il risarcimento di 30mila euro''.

L'avvocato della ragazza ricorda ancora i litigi fuori dalla porta di casa e scenate all'uscita della scuola davanti alle altre famiglie. Tutto per riprendere una relazione e un figlio nato durante la loro separazione.

Ma la difesa corregge il tiro: ''Le prove raccolte fino a questo momento non confermano nessuno degli episodi riportati e i vicini negano di aver accompagnato l'uomo fuori dal portone del palazzo. La scenata della scuola e le varie chiamate sono sempre state giustificate dal fatto che l'uomo ci tiene a sapere come sta il figlio. Infatti il problema è proprio una mancata regolamentazione del rapporto tra i due genitori ed il figlio. Su questo credo che la parte offesa non sia mai stata particolarmente chiara. E ci tengo a specificare che la vittima non ha mai cambiato il proprio stile di vita per l'ansia o la paura''.

Ma a nulla sono servite le parole dell'avvocato dell'uomo che, come detto, è stato condannato a 9 mesi di reclusione.






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