ANNO 14 n° 114
Michelini: ''Vannini rimane al suo posto''
All'Ambiente arriva ''in prestito'' dalla Provincia il dirigente Mara Ciambella
30/06/2015 - 00:02

di Roberto Pomi

VITERBO – L’assessore Andrea Vannini potrebbe a breve lasciare Palazzo dei Priori? La voce, sul tavolo del gossip politico si rincorre da una settimana. Ma il sindaco Leonardo Michelini la stronca definendola priva di fondamento. ''L’assessore Vannini – dice senza esitazioni - resta dove sta. Ha accettato il complicato incarico di portare a termine una mission precisa e sistemare il delicato servizio della nettezza urbana. Sta lavorando bene - aggiunge - e ha bisogno di tempo, perché non è possibile risolverla  tutti i problemi in tempi brevi. Quindi, salvo suoi ripensamenti, rimane al suo posto''.

Lo stesso Vannini continua a lavorare assiduamente. Negli ultimi giorni è arrivata ''in prestito'' dalla Provincia la dirigente del settore Ambiente Mara Ciambella. Si occuperà del settore rimasto senza dirigente dopo l'arresto di Ernesto Dello Vicario due giorni la settimana. 

Probabilmente le voci di una imminente uscita di Vannini dalla giunta sono state diffuse da chi, all'interno della maggioranza, cerca uno spazio da occupare, sperando che tocchi a lui. E il pretesto lo potrebbe aver dato il fatto che durante il tour del sindaco per illustrare l'affaire rifiuti dalla cittadinanza, c'era il sip vices Luisa Ciambella, mentre e Vannini si è accomodato tra il pubblico.

I rumors  annunciavano che a Vannini sarebbe subentrato Maurizio Tofani, fresco di pagamento al Comune degli 80mila euro a cui l’aveva condannato la Corte dei Conti per la vicenda Cev, o a Livio Treta. Ambienti della maggioranza, però, l'hanno bollata fin dal primo giorno come una 'patacca'. Cosa che ha ribadito oggi il sindaco Michelini. 

Dentro la maggioranza è invece data per fatta l’elezione di Marco Ciorba alla presidenza del consiglio comunale. Dopo la votazione andata male di giovedì scorso, a causa di assenze non tattiche ma legate a problemi personali, tutto dovrebbe filare liscio al voto del 2 luglio.

Fibrillazioni forti rimangono invece sul tavolo dell’elezione dei presidenti di terza e quarta commissione. Qui l’accordo tra le varie anime non è ancora maturo. Forte è la spinta di un pezzo di maggioranza per l’elezione di Aldo Fabbrini in terza commissione e Paolo Moricoli in quarta. Sulla quarta si apre uno spiraglio per Sergio Insogna. Potrebbe essere compensata la sua rinuncia a ripresentare la candidatura alla guida del consiglio con la presidenza della commissione cultura.





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