ANNO 14 n° 89
Michelini ormai di fronte ad un bivio
Il sindaco sta valutando le dimissioni per mettere tutti con le spalle al muro
30/05/2015 - 02:00

di Roberto Pomi

VITERBO – Si complica la partita del rimpasto in giunta, la maggioranza è praticamente incartata. A questo punto il sindaco Michelini si trova davanti a un bivio: o consegna le proprie dimissioni o va avanti con una giunta a sei. Alessandra Troncarelli ha infatti annunciato la propria volontà a non accettare l’incarico ai servizi sociali, non condividendo l’impostazione del sindaco sul nuovo assetto di maggioranza nei vertici di Palazzo dei Priori. Come se non bastasse si è aperta di fatto anche la questione della presidenza del consiglio. Alle dimissioni di Maria Rita De Alexandris hanno fatto seguito le intenzioni di Francesco Serra a non presentare la propria candidatura per la carica. Un problema ulteriore per gli uomini di Michelini.

La scelta delle dimissioni, da parte del primo cittadino, potrebbero essere una mossa tattica utile ad aprire una nuova fase di dialogo. Qualora fossero presentate lo stesso può ritirarle entro un tempo utile di venti giorni. Indiscrezioni raccontano che nella serata di giovedì, dopo il consiglio, lo stesso Michelini abbia attivato un valzer di telefonate per sondare gli umori degli uomini a lui più vicini. Il tutto per ragionare insieme sull’eventuale mossa delle dimissioni. I più lo avrebbero sconsigliato di procedere in questa direzione, considerandola eccessivamente rischiosa.

In alternativa Michelini può decidere di andare avanti, facendo finta di nulla, con la giunta a sei. Manovra che però esporrebbe l’amministrazione a un muro contro muro interno serrato e senza esclusione di colpi. Tra le indiscrezioni trapelate in queste ore anche un’operazione funzionale alla verifica di una maggioranza alternativa in seno al consiglio comunale. Manovra che avrebbe però incassato il consenso di un numero limitatissimo di consiglieri d’opposizione. Tutti in zona Forza Italia. Gli animi sono surriscaldati e in diversi sembrerebbero rassegnarsi all’ipotesi del ''tutti a casa''.

Se questo dovesse accadere si potrebbe assistere alla nascita di una candidatura a sindaco sostenuta dal polo civico che si è venuto a costituire con le elezioni provinciali. Il tutto accompagnato da possibili fuoriuscite di diversi pezzi dal Pd cittadino. Questo delineerebbe una guerra all’ultimo sangue tra gli attuali democratici.





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