ANNO 14 n° 111
''Mi ha preso per il collo e stringeva, ho pensato di morire''
Minacciata e perseguitata dall’ex
17/09/2018 - 06:46

CAPRANICA – La avrebbe picchiata, minacciata e insultata per anni. Durante la loro lunga relazione, iniziata nel 2007, e anche dopo la rottura nel 2012. Non rassegnato all’idea di aver perso l’amore della sua vita, M.S. avrebbe iniziato a pedinare la ex, seguendola ovunque e non perdendo occasione di infastidirla.

''Organizzava incontri che risultassero casuali, poi agiva – ha spiegato la giovane - Mi ha picchiata decine e decine di volte. Ha minacciato di accoltellare me, mia sorella e mio fratello. Mi ha quasi fatto fare un incidente in auto tirando improvvisamente il freno a mano mentre stavo guidando. Mi ha costretto a scendere da quella macchina a suon di pugni e calci. Poi mi ha preso per il collo e ha cominciato a stringere sempre di più. Ho pensato che sarei morta''. L’ultimo episodio? ''Giovedì pomeriggio. Mi ha incontrato fuori dal tabaccaio e ha tentato di investirmi. Vivo nella paura di vederlo. Dal 2014 per colpa sua ho lasciato amici, famiglia e lavoro e mi sono trasferita a Londra. Quando ho saputo dell’udienza e che sarei dovuta venire anche solo per un giorno a Viterbo, sono tornati gli attacchi di panico, l’ansia e i tremori per cui da anni sono in cura. Si, signor giudice. Per colpa sua la mia vita è cambiata. Drasticamente''.

Ma per quanto sia difficile crederlo, non sarebbe stata lei a denunciare quell’uomo. Non sarebbe stata lei a trascinarlo in tribunale.

Dall’altra parte della sbarra, come parte civile nel procedimento per stalking a carico di M.S., c’è N.E.. Una donna, una giovanissima madre, che si sarebbe tristemente trovata nella sua stessa situazione. ''Sapevo che avevano iniziato a vedersi – prosegue in aula la ragazza, sentita come testimone dell’accusa - L’ho messa in guardia. Sapevo che tipo fosse. Non volevo che lo frequentasse. In poco tempo, infatti, si è rivelato per quello che è: ancora oggi passa gran parte delle sue giornate al distributore dove lavora N., una volta è andato fuori dalla scuola del figlio. L’episodio più grave? Quando si è presentato a lavoro e ha cominciato a sbattere i pugni contro la porta e le finestre del gabbiotto. Lei era chiusa dentro. La minacciava di morte, insultandola come donna e come madre. Mi ha chiamato spaventata e completamente fuori di sé. Sono dovuti intervenire i carabinieri per portarlo via''.

Oltre cinque denunce sporte dalla donne e ora un processo per stalking a carico dell’uomo. Si tornerà in aula il prossimo 6 dicembre.






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