ANNO 14 n° 114
''Mi ha chiuso in bagno con mia nonna,
non voleva che parlassi con nessuno''
18/12/2017 - 06:53

ACQUAPENDENTE – Si sarebbe trasferito dalla sua cittadina natale, Montecatini, ad Acquapendente, per stare vicino alla donna che amava. Peccato che la loro relazione fosse già finita da un pezzo, quando l’uomo ha acquistato l’appartamento.

Per lui, l’ennesima prova di fedeltà. Per lei l’ennesima dimostrazione di una relazione malata.

''Da quando ci siamo lasciati, a maggio del 2016, non mi ha mai dato tregua. Lo trovavo ovunque. Dietro di me al supermercato. Nascosto dietro la mia macchina ferma al parcheggio. Sotto casa. Al bar. In piazza. Ovunque. Un inferno per me e la mia famiglia''.

A parlare è una giovane donna di Acquapendente, finita in tribunale dopo una serie infinita di denunce e querele sporte contro l’ex ragazzo.

''Per lui ero diventata un’ossessione: se mi incontrava per strada doveva fermarmi e parlarmi a tutti i costi. Più volte bloccandomi anche con la forza. Ricordo una volta in cui mi ha incontrato in un locale. Io ero con mia nonna, una signora di oltre 80 anni: ci ha seguito e ci ha chiuse a chiave in bagno. Non voleva che andassi in giro, che parlassi con nessuno e che avessi rapporti con altre persone che non fossero lui. Nonna è stata colpita da un malore, solo allora ha deciso di aprire la porta''.

Ma non sarebbe stato l’unico episodio degno di nota. ''Una sera stavo parlando con un mio amico, volontario della Croce Rossa Italiana, è arrivato come una furia, preda di un attacco di gelosia. Ci ha aggrediti entrambi: ho provato a chiamare i carabinieri, ma mi ha buttato a terra il telefono''.

Racconta tutto con profonda freddezza, la giovane assistita dall’avvocato Vincenzo Dionisi e costituitasi parte civile.

''Temo per la mia famiglia e per la mia bambina, di soli 11 anni: ci ha minacciati di morte. Ci ha picchiato e perseguitato. Abbiamo tutti paura. Ho paura''.

Si tornerà in aula il prossimo 24 maggio.






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