ANNO 14 n° 107
''Mi fa male la spalla, coltivo marijuana per sopportare il dolore’''
Ma A.C. finisce in tribunale per droga
16/11/2017 - 07:10

VITERBO – ''Ho dei dolori talmente tanto forti alla spalla, che non riesco a dormire. Ho chiesto aiuto a molti dottori, ma nessuno osa prescrivermi cannabinoidi. Così me li coltivo da solo. Ecco perché i Carabinieri quando sono arrivati in casa hanno trovato quelle dodici piantine. Non mi drogo, sono la mia medicina’’.

Parla con naturalezza ed strema tranquillità, sebbene si tenga fisso una mano sulla spalla per tenerla immobile, il giovane A.C., mentre racconta al giudice la sua singolare esperienza.

''Mi trovo in tribunale con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti, assieme alla mia compagna. Non potrebbe esserci errore più grande’’. Perché, come spiega il ragazzo, assistito dall’avvocato Franco Taurchini, la sua non sarebbe affatto una dipendenza di piacere. Ma una dipendenza dal principio attivo contenuto nella marijuana necessaria alla sopravvivenza.

''Il tutto ha avuto inizio alcuni anni fa quando hanno sbagliato un’operazione alla spalla. Da quel momento è iniziato il mio calvario: notti insonni e dolori lancinanti. Ho provato di tutto, ma niente mi da il sollievo che trovo con i decotti delle mie piantine’’.

E alla domanda lecita del giudice sul perché non abbia scelto la strada della medicina tradizionale, la sua risposta è ancora più lapidaria: ''perché nonostante la legge lo preveda, in Italia pochissimi sono i dottori che prescrivono medicinali con principio attivo a base di cannabinolo. E per di più sono costosissimi. Così ho deciso di coltivarmeli in casa’’.

Uno slancio imprenditoriale che gli è costato una denunzia per detenzione di droga e che ora, assieme alla compagna, lo ha fatto finire in tribunale. Si tornerà in aula il prossimo 6 giugno.






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