ANNO 14 n° 110
''Mi candido per amore di Proceno''
A tu per tu con Francesco Battistoni in corsa per la guida di 550 anime
09/05/2016 - 02:00

di Roberto Pomi

PROCENO – ''Mi candido per amore di questa terra e sono pronto a mettere a disposizione le mie competenze e la rete di relazioni che ho costruito negli anni. Vorrei indicare una strada precisa, quella dei fondi europei'', così prepara la corsa alla guida del piccolo comune dell’Alta Tuscia Francesco Battistoni. Già sindaco di Proceno, assessore in provincia, poi l’esperienza sfortunata in Regione e ora la stretta collaborazione con il vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Per Battistoni un ritorno alle radici e la voglia di scommettere sulla buona amministrazione di uno dei comuni più piccoli dell’intera Tuscia. A rendere curiosa la sua candidatura è il contrasto tra la dimensione politica acquisita da Battistoni e le dimensioni ristrette di Proceno, realtà di 550 abitanti.

Come nasce l’idea di candidarsi a sindaco?

''Una serie di amici mi ha chiesto di farlo. Ho sempre mantenuto un forte rapporto con il mio luogo d’origine e negli ultimi quindici anni abbiamo costruito un accordo in tandem con il compianto Gianfranco Pezzola. Un rapporto forte il nostro e di vera amicizia. Nel 2004 sono stato eletto alla guida di Proceno, poi è tornato lui ma la prematura morte ha interrotto il nostro progetto comune di buon governo del territorio. Mi candido per onorare anche quest’antica amicizia e a farlo mi hanno spinto le tante parole spese in questa direzione da quelli che reputo amici da una vita: compagni di scuola, di calcio e di tante giornate vissute insieme da ragazzi e ancora oggi''.

Cosa ha in mente di fare?

''Semplicemente intendo mettermi a disposizione. In questi anni ho avuto la fortuna di crescere in esperienza e competenze e ritengo possa essere un patrimonio utile per dare una prospettiva a Proceno. Quando ho fatto il sindaco ero assessore all’Ambiente in Provincia. Riuscii a trasferire le buone pratiche apprese grazie al lavoro a Palazzo Gentili anche sull’amministrazione comunale. Realizzammo un impianto di fitodepurazione delle acque, un’area camper per i turisti e altre cose capaci di migliorare la politica ambientale di Proceno. Oggi mi muovo tanto tra Roma e Bruxelles e ho sviluppato la piena consapevolezza dell’importanza strategica dei fondi europei. Se sarò eletto il mio impegno sarà per permettere al comune di potersi avvalere di queste importanti risorse per crescere e svilupparsi. E’ l’unica ancora di salvezza possibile in un quadro di tagli costanti ai comuni da parte dello stato''.

Ha già in mente qualche intervento significativo?

''Certo, siamo al lavoro da ottobre e abbiamo sviluppato un vero e proprio progetto. Faccio qualche esempio che possa rendere l’idea. C’è una palestra in disuso da tanti anni, l’intenzione è di ospitare all’interno un borsettificio di qualità, così da aiutare l’economia locale e creare posti di lavoro. Solo se si va in questa direzione è possibile pensare di far rimanere i giovani a Proceno e magari far ritornare chi è stato costretto ad andarsene. Poi c’è tutta la partita dell’accoglienza. In questi anni con Pezzola abbiamo sistemato Palazzo Ascanio Sforza e stabilito contatti con un’importante università per ospitarci dei master invernali. Anche questo genera posti di lavoro legati alla ristorazione e all’ospitalità''.

Su cosa punterebbe in caso di elezione?

''Sull’agricoltura e le tipicità. Penso all’aglio rosso di Proceno. Va costruita una rete di produttori e di vendita e occorre ottenere l’Igp del prodotto. Altro segmento importante è sicuramente quello turistico con la valorizzazione in primis della Francigena ma anche dei percorsi etruschi. Sulla Francigena mi preme sottolineare che Proceno è il primo comune della Tuscia in cui arriva la storica via dei Pellegrini e tra le nostre frazioni abbiamo Centeno, che si chiama così perché segna le cento miglia da Roma. Una risorsa potenziale molto significativa''.

Approfittiamo, ma cosa sta accadendo nel centrodestra?

''Diciamo che si sta attraversando un periodo di confronto forte ed è in atto una battaglia per la leadership. Sta cambiando un mondo e ritengo sia importante per il centrodestra guardare ai tanti che non vanno più al voto e tra questi ci sono sicuramente molti moderati. La politica in generale deve aprirsi alla società civile''.





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