ANNO 14 n° 110
Mense e Tari, tariffe approvate
Sulla tassa dei rifiuti la minoranza resta in aula e vota, dando una mano
alla maggioranza,
29/04/2016 - 20:05

di Andrea Arena

VITERBO – Il consiglio comunale approva le tariffe per il 2016. La Tari per ultima, alla fine di un consiglio comunale iniziato tardissimo con una melina bipartisan onde evitare di mandare tutto a vuoto ed essere costretti a tornare domani, visto che entro il 30 aprile le tariffe andavano licenziate per legge. Alla conta, sembra di stare a ieri. La maggioranza vota compatta tranne Marco Volpi (Pd) che dice anche cose abbastanza pesanti: ''Su Viterbo ambiente bisognerebbe ancora rispondere ad una vecchia interrogazione di Galati, fare chiarezza sulle assunzioni in azienda e il rapporto con le coperative…''. Perciò articolo 47 comma 4. Mentre Mongiardo non è presente in aula. La minoranza, nel caso, valuta male: se fosse uscita dall'aula la maggioranza non avrebbe avuto i numeri (15 più 1 i presenti). ''Sottolineo la nostra grande responsabnilità'', dice Marini (Forza Italia) e Tofani (Oltre le mura) gliene rende onore.


Qui l'articolo sull'approvazione del bilancio consuntivo, giovedì scorso

Adeguamento Istat è un concetto che sfugge ai più, almeno ai consiglieri comunali. Perciò per spiegare che l'aumento della Tari per il 2016 è stato provocato appunto dall'adeguamento Istat (al codice Nic, quello per beni e servizi) previsto dal contratto con Viterbo Ambiente, è stata una faticaccia. Alla fine, comunque, si arriva alla conclusione che nell'aumento del 5 per cento complessivo della Tari, il 3.65 per cento è ascrivibile proprio a quell'adeguamento, mentre il resto è dovuto per delle spese non previste dall'accordo, dalla pulizia del guano di piccione all'eliminazione di alcune isole di prossimità, ad altro.

Così, senza scivolare nel tecnico e ricordando che Viterbo Ambiente è in regime di commissariamento, ecco la sostanza. Illustrata dall'assessore al Bilancio Luisa Ciambella. Per le utenze domestiche la quota fissa proposta è un euro e 22 centesimi al metro quadro più la quota variabile, che va da 35,46 euro per un componente del nucleo familiare, 70,94 per due persone in famiglia 88,68 euro tre, 115,29 euro per una famiglia di quattro persone, 141,89 euro se sono cinque, 164,06 euro per le famiglie di sei o più elementi.

Prima c'era stata la votazione all'unanimità, tutti d'un sentimento, delle nuove tariffe per le mense. Il clima di concordia tra maggioranza e minoranza, del resto, s'era già fiutato in commissione. La novità è che da un unico quota si passa a quattro fasce, in base al reddito Isee dei nuclei famigliari: chi ha un reddito basso, non paga (è il caso dei nuclei che dichiarano da 0 a 2mila euro l'anno) o paga poco, chi dichiara tanto, si vede alzare la tariffa. Dopo proroghe su proroghe – l'ultima è scaduta lo scorso marzo – il nuovo sistema entrerà in vigore direttamente dall'anno prossimo. E varrà solo per le famiglie residenti a Viterbo, quelle di fuori accederanno alla fascia successiva rispetto al loro reddito dichiarato. In un anno al massimo si potranno acquistare nove blocchetti ad alunno (ogni blocchetto copre venti pasti), per venti giorni di vendita garantiti al mese, anche all'ufficio turistico. ''Con questo sistema – spiega l'assessore Delli Iaconi – ci avviciniamo di più al redditto effettivo delle famiglie, senza comunque vantaggi per il Comune, visto non gli intrioti sono quelli previsti dal bilancio''. E buon appetito a tutti.






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