ANNO 14 n° 88
Medioera Punk, Daje Dumas
>>>>> di Massimiliano Capo <<<<<
07/04/2014 - 00:56

di Massimiliano Capo

Cari venti lettori ve lo avevo promesso. E come ogni promessa anche questa va mantenuta.

E una promessa punk va mantenuta due volte.

Allora, visto che fino a fine mese non posso parlare di energie cosmiche, amori in riva al mare, ragazzine dai capelli rossi, sesso, culi al sole, primavera incipiente, profumo della vita, colonne sonore e musica elettronica; che non posso esercitarmi sulle alchimie infinite della chimica interumana, sul rapporto che c’è (e c’è) fra Martin Heidegger e Gianni Togni, su cosa significhi cominciare la domenica mattina con Ti voglio dire (uno dei capolavori dell’appena detto Gianni), su come il calcio racconti la vita meglio di quasi tutto, su come le scarpe raccontino chi le indossa meglio di una confessione, su come i vestiti leggeri della primavera diano un senso alla nostra esistenza terrena che nemmeno una sacher-torte, su come il mare ricarichi e la pioggia sfracassi le palle, insomma su come tutto ciò che conta davvero ha a che fare con la passione, con i desideri, con le fantasie, anche le più sfrenate, insomma eccomi qui a parlare del Conte di Montecristo.

Sì, lo so. La promessa, quella fatta a voi e alla mia redattrice fashion, era di parlare del programma di Medioera. Di fare qualche anticipazione per creare la giusta curiosità intorno all’evento. Di dire e non dire, di accennare, di far vedere e non vedere come in ogni film erotico che si rispetti.

Ma siccome a me l’erotismo filmato fa cacare e adoro il porno, ho deciso che oggi è il giorno del Conte di Montecristo.

Cioè, io ho comprato l’edizione critica del libro di Dumas appena uscita. Diciamo ormai quasi quattro anni fa. Un tomone di oltre 1000 pagine con introduzione e dizionario dei personaggi fittizi e reali contenuti in questo romanzo-mondo che racconta la storia di una grande ingiustizia e di una altrettanto grande vendetta per quella ingiustizia.

Insomma, il tomone era lì, con la sua copertina cilestrina e io non mi decidevo a prenderlo in mano davvero.

Lo sfogliavo, leggevo venti pagine a caso e poi lo riponevo con la stessa grazia con cui lui mi guardava.

Fino a che, qualche giorno fa, mentre wozzappavo con Giulia, lei mi ha detto che uno dei suoi libri preferiti era La signora delle camelie che è di Dumas figlio e allora io mi sono alzato e avevo davanti il librone che è di Dumas padre e, come spesso accade, il libro ha deciso che dovevo leggerlo per quelle misteriose energie cosmiche di cui non posso dire sennò Federico si incazza e mi manda messaggi minacciosi e la redattrice mi cazzia perché dovevo scrivere di altro.Ma così hanno deciso (le energie). Dovevo leggerlo proprio subito, con l’iphone in mano e la chat aperta. Che era venuto il momento. E allora ho cominciato e non sono più riuscito a smettere e vorrei che durasse ancora e ancora, con le sue storie una dentro l’altra e ogni due pagine una di quelle frasi che puoi farci lo stato su facebook e sembrare intelligente e profondo e rimediarci la fica che poi è l’unica ragione per cui si postano le cose su facebook perché raccontare le storie è la vita e raccontarle alla fica è il meglio della suddetta vita.

E poi mentre ero lì che leggevo ad un certo punto mi arriva un messaggio ed era la Selbmann che mi segnalava un account su twitter che si chiama @fratellipheega e che è una miniera di saggezza per chi pensa all’amore come ad una grande passione maiala e intensa e non come quelle mezze seghe di puritani che infestano il mondo con la loro decrescita infelice, anche e soprattutto della forza vitale.

E allora tutto torna, Montecristo incazzato fracico, i fratellipheega, la primavera che non si decide ad arrivare ma forse sì, Heidegger e Gianni Togni e pure Medioera che alla fine sta mettendo in piedi un programma pieno di tipi e di tipe fichissimi e io tre ve li anticipo, così la promessa la mantengo, sfruttando le ultime righe del mio piccolo spazio e che la curiosità di saperne di più vi spinga ad aprire il sito MEDIOERA e di mettere un like alla pagina facebook.

Insomma, ecco un tipo fichissimo e due tipe altrettanto.

Il tipo si chiama Alec Ross e se volete sapere chi è con tutti i dettagli andate qui: CLICCA QUI

Io, per i pigri, dico che è considerato uno dei maggiori influencer della rete a livello mondiale, che ha coordinato la digitaldiplomacy di Hillary Clinton quando la Clinton era ministro degli esteri di Obama e che anche con Obama ha avuto a che fare e non in modo marginale.

Ora le due tipe: la prima si chiama HilaOren e la trovate qui: CLICCA QUI

Io, sempre per i pigri, vi dico che è quella che sta trasformando Tel Aviv in quella cosa che c’è dopo una smart city e ancora credo non abbia nome ma insomma siamo dalle parti del futuro e a noi il futuro piace ad ogni latitudine.

La seconda si chiama Selvaggia Lucarelli. Lei la trovate ovunque, è una delle prime blogger italiane, scrive benissimo e più o meno ovunque, ha profili seguitissimi altrettanto ovunque, fa radio televisione e molto altro ed è molto ma molto intelligente. Poi è pure la sorella di un mio amico e la cosa mi piace ancora di più. E ora ha scritto un romanzo e noi lo presentiamo ma parleremo anche del resto, cioè della vita, perchè anche se in Italia non c’è granché gusto ad essere intelligenti, come diceva il buon vecchio amato Freak Antoni, sarà che siamo cittadini del mondo, a noi gli intelligenti piacciono assai e ci abbiamo gusto ad averceli intorno.

Buon lunedì.





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