ANNO 14 n° 115
''Me porti 'na biretta?'' la frase in codice tra gli spacciatori e gli acquirenti
14/01/2018 - 05:24

VITERBO – ''Me porti 'na birretta?''. ''Che c’hai 'na birretta per me?'' Erano queste le frasi normalmente utilizzate in una conversazione tra gli spacciatori, finiti in manette all’alba di venerdì scorso, e gli acquirenti. Frasi in codice, ovviamente, nelle quali ''birretta'' stava ad indicare una dose di cocaina. E ''Birretta'' è anche il nome dell’operazione dei carabinieri del comando provinciale di Viterbo che ha portato all’arresto di 5 persone con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e 2 con l’accusa di sfruttamento alla prostituzione.

Il modus operandi era sempre lo stesso. L’acquirente contattava telefonicamente lo spacciatore e, dopo aver pronunciato la frase concordata, avveniva l’incontro. Soldi allo spacciatore, cocaina all’assuntore. Un mercato illegale di sostanze stupefacenti ormai consolidato da tempo tra Viterbo e i Comuni dell’Alta Tuscia, in particolare Castiglione in Teverina e Bagnoregio, con contatti anche in Umbria e Toscana.

Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Viterbo, dirette dal magistrato Stefano D’arma in collaborazione con vari nuclei speciali dell’Arma, sono iniziate nel dicembre del 2016. ''Una rete criminale che operava su una grande piazza di spaccio con una facilità disarmante – ha detto il Comandate dei carabinieri Palma -. Ci siamo trovati di fronte a gente senza scrupoli che senza difficoltà alcuna riusciva a procurarsi la droga e a rivenderla''.

Durante le attività investigative inoltre ingente è il quantitativo di cocaina sequestrato agli acquirenti. ''Dal male nasce il male – ha spiegato il procuratore di Viterbo Auriemma -. Chiunque compri anche una sola dose di droga finanzia inconsapevolmente la criminalità. Assumere sostanze stupefacenti è un problema sanitario e culturale da non sottovalutare''.

Nelle prime ore di venerdì sono scattate quindi le manette, per Z.G., 50enne residente a Castiglione in Teverina artigiano già pregiudicato, identificato come lo spacciatore di riferimento per gli assuntori della zona. Insieme a lui è costretto ai domiciliari il 40enne macedone E.A. residente a Viterbo, che avrebbe rifornito la cocaina a Z.G. Misure restrittive anche per S.G. di 39 anni, residente a Castiglione in Teverina; S.M., di 39 anni, residente a Orvieto, operaio e A.L. di 38 anni, macedone, residente a Montecchio (Terni), operaio.

Non sono stati ancora fissati dal Gip Savina Poli, ma con ogni probabilità si svolgeranno lunedì, gli interrogatori di garanzia durante i quali gli arrestati potranno chiarire la loro posizione. Davanti al giudice, difesi dal legale Marco Mazzatosta, dovranno comparire anche i due coniugi, Enzo Magnani di 61 anni e Elena Agafonova di 39 anni residenti a Montefiascone, finiti in manette con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

Nel locale notturno, Star Night, da loro gestito a Viterbo nella zona del Poggino e ora chiuso dai sigilli apposti dall’Arma, gli spacciatori si incontravano spesso. E proprio lì i carabinieri hanno scoperto una rete di sfruttamento della prostituzione. Ragazze tra i 18 e i 30 anni, per la maggior parte provenienti dall’Est Europa, intrattenevano rapporti sessuali a pagamento con i clienti del night. Il ricavato delle prestazioni finiva nelle mani dei due coniugi che, con questo sistema ben organizzato, erano riusciti a guadagnare ingenti cifre.

Le indagini continuano. Sette sono infatti gli indagati a piede libero. Un uomo, considerato il complice di Magnani e della sua compagna, e altri 6 presunti spacciatori.





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