ANNO 14 n° 111
Mazzola: un'inchiesta
sul calo di nascite
nell'ospedale di Tarquinia
La richiesta al direttore della Asl
21/06/2015 - 00:00

TARQUINIA - Dai 380 parti del 2014 ai 186 dei primi sei mesi del 2015. Un trend che, in teoria, potrebbe permettere al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Tarquinia di eguagliare le nascite dell’anno precedente. Ma il sindaco Mauro Mazzola non la pensa così, anzi lascia intendere che a dicembre si potrebbe concretizzare un crollo deli parti. Un’eventualità che potrebbe rimettere a rischio la sopravvivenza del reparto, peraltro già traballante, se non dell'intero nosocomio.  Da qui la richiesta al direttore generale della Asl Luigi Macchitella di avviare un’inchiesta interna per individuare le cause del potenziale calo delle nascite.

''Occorre fare chiarezza - dice Mazzola – perché il reparto di ostetricia e ginecologia era il fiore all’occhiello dell’ospedale tarquiniese, con ben 480 nati nel 2010. Negli anni successivi sono andati però progressivamente diminuendo, nonostante l’amministrazione da me guidata abbia fatto del tutto per sostenerlo. Per ultimo acquistando una vasca per il parto in acqua, la prima nelle strutture pubbliche del Lazio. Mi risulta però che ci sia stato un solo parto in acqua o poco più''.

Una circostanza, quella della sottoutilizzazione della vasca per il parto in acqua che ha spinto Mazzola a porsi e a porre una serie di quesiti, alcuni dei quali chiamano direttamente in causa non meglio identificati operatori del reparto. ''Mi domando, così come se lo domandano i cittadini – prosegue Mazzola -, come mai la vasca non è stata fatta funzionare? Non è stata divulgata in modo adeguato tra le gestanti? Per saperlo non posso che chiedere l’apertura di un’inchiesta interna per accertare eventuali responsabilità nel reparto stesso''.

Poi l’affondo più pesante: ''Sarebbe opportuno appurare – incalza Mazzola - se qualcuno, per interessi personali, abbia penalizzato la struttura, anche attraverso della cattiva pubblicità. O se le gestanti siano state indirizzate verso altre strutture. Sono tante le domande da porsi, alle quali la Asl che deve dare una risposta con trasparenza e celerità''. 






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