ANNO 14 n° 116
Mazzette e bustarelle alla Asl, Bruno Rapiti resta ai domiciliari
Convalidato l'arresto per il dipendente colto in flagranza di reato
21/09/2016 - 14:48

VITERBO - Bruno Rapiti resterà agli arresti domiciliari. E' quanto stabilito questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Stefano Pepe per il dipendente Asl, scoperto mentre intascava una mazzetta da 1000 euro, nel suo ufficio lunedì scorso. Convalidato l'arresto, durante un'udienza super blindata in camera di consiglio, Rapiti si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma avrebbe fornito al pubblico ministero Stefano D'Arma, titolare dell'inchiesta, delle spontanee dichiarazioni.

La decisione del giudice per le indagini preliminari è arrivata nella tarda mattinata: Bruno Rapiti non potrà allontanarsi dalla sua dimora.

Nel frattempo procedono le indagini degli inquirenti a tamburo battente. Si vuole fare il più possibile chiarezza sull'episodio che ha visto il dipendente protagonista e si vuole scoprire se e in che modo altri possano essere coinvolti.

L'indagine, che ha fatto finire Rapiti in manette, ha avuto inizio alcuni mesi fa, a seguito di una denunce sporta da un cittadino viterbese che, dopo aver presentato all’Asl di Viterbo una richiesta di ottenimento di invalidità per il proprio genitore, affetto da una grave malattia oncologica, veniva avvicinato dal predetto funzionario, il quale richiedeva, per il buon esito della domanda, l’illecita dazione di 2000 euro.

Dopo aver ottenuto metà dell’importo richiesto, all’atto dell’istruzione della pratica, il dipendente Asl era in attesa del saldo della somma, a beneficio ottenuto. Ma qualcosa è andato storto. E ora Rapiti, impiegato presso un ufficio di medicina legale - commissione invalidi civili, di una sede distaccata della Tuscia, dovrà rispondere di concussione. Accanto al lui, l'avvocato Serena Celestini.





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