ANNO 14 n° 111
Maxi processo Asl, è Dell’Agnello show
In aula l’ex comandante provinciale dei Carabinieri come testimone
26/05/2017 - 19:43

VITERBO – Sono scintille tra accusa e difesa in aula, durante una delle ultime udienze in programma per il maxi processo Asl, il cui imputato di punta resta l’ex direttore generale dell’azienda sanitaria locale Giuseppe Aloisio.

Mentre il processo è agli sgoccioli, in aula arriva un testimone d’eccezione, il colonnello Gianluca Dell’Agnello. Ed è subito show. Ex comandante provinciale dei Carabinieri, ora Capo di Stato Maggiore all’unità mobile di Roma, Dell’Agnello non si risparmia e risponde senza timore alle domande del difensore del numero uno della Asl, ai vertici fino al 2009.

Peccato che gli animi si scaldino nel giro di pochissimi minuti: nelle domande del legale di Aloisio, infatti, non vi è traccia dei capi d’imputazione per cui oggi ventitré persone, tra dipendenti pubblici e imprenditori, sono a processo. Nelle sue richieste non sembra esserci pertinenza con quelle accuse di corruzione e turbativa d’asta nei confronti degli imputati. E al pubblico ministero Stefano D’Arma questo non sfugge. Ecco perché è un fiume di contestazioni e di interruzioni. Di grida e di battute ironiche che poco appartengono al codice di procedura penale.

''Siamo qui per verificare se e come gli odierni imputati abbiano commesso tali reati. Se abbiano realmente ricevuto o dato soldi e consenso politico in cambio di appalti e di lavori da svolgere nella sfera della sanità locale'' chiosa più volte il pm, ''tutto ciò che va oltre, non è ammissibile''. Eppure si va avanti nell’esame, nonostante il processo Asl sembri divenuto un tutt’uno con quello relativo alla Macchina del Fango, in cui, tra gli altri, il giornalista Paolo Gianlorenzo e l’assessore Angela Birindelli sono accusati di aver messo in piedi una campagna denigratoria a mezzo stampa contro nemici comuni. Tra cui, secondo la difesa dell’ex direttore generale, anche lo stesso Aloisio.

''Lei conosce Paolo Gianlorenzo? Perché nonostante le indagini sulla Asl non fossero ancora chiuse, il giornalista conosceva tutti i dettagli sulle decisioni prese dal gip Fanti riguardo, ad esempio, alla custodia cautelare per Aloisio e il suo braccio destro mauro Paoloni?'' domanda l’avvocato Santoro. ''Perchè tra di voi risulta esserci stato un così corposo scambio di chiamate e una serie di incontri fuori e dentro il comando?''.

''Vede avvocato, lei fa le domande giuste alla persona sbagliata. Gianlorenzo avrà avuto le sue fonti. Ma non sono stato di certo io a dirgli cosa stesse avvenendo in procura – lo interrompe il colonnello - e non tollero che mi vengano mosse tali accuse. Non dovete associare la fuga di notizie a me. Non ho violato in alcun modo il segreto istruttorio. Sono un servitore leale dello stato, io''.

Un esame che dura poco meno di un’ora, in cui di fatto non si giunge a nulla di nuovo rispetto a ciò che si sapeva già: Dell’Agnello e Gianlorenzo si conoscevano e si conoscono tutt’ora. Tra i due, nonostante i diversi ruoli, solo un rapporto di stima. E niente di più.

Si tornerà in aula il prossimo 7 luglio.





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