ANNO 14 n° 109
Marini: ''Basta parole, ora solo fatti”
Il sindaco annuncia le sue dimissioni e dà una sferzata alla sua maggioranza
28/08/2012 - 04:00

VITERBO – Giulio Marini si dimetterà da sindaco di Viterbo il 5 settembre prossimo. Lo ha annunciato lo stesso primo cittadino, dando così una sferzata alla crisi su cui è schiacciato Palazzo dei Priori.

Oggi in Consiglio comunale comincia il dibattito sul bilancio, non si sa quando e se si arriverà a una votazione, ma, pare di capire, la decisione del sindaco non è legata all’eventualità, ad ora sempre più concreta, che il bilancio non passi.

“Sia chiaro – spiega infatti Marini – che la data fissata per dimettermi da sindaco, il cinque settembre, è stata scelta solo ed esclusivamente per non turbare il clima di festa dei viterbesi. Siamo entrando nel pieno delle celebrazioni per onorare Santa Rosa e voglio che tutti si godano serenamente gli appuntamenti religiosi, il Corteo, il trasporto di Fiore del Cielo e tutte le manifestazioni correlate. Dopodiché le dimissioni saranno formalizzate”.

“Stamattina (ieri mattina, ndr) – dice ancora il sindaco – ho firmato un emendamento che, utilizzando le indennità a cui ha rinunciato tutta la giunta, porta dal 9,3 per cento al 9,1 per cento l’Imu sulla seconda casa, e un altro emendamento per la viabilità e la pavimentazione del centro storico. Erano cose che mi erano state chieste”.

Il riferimento a Scaramuccia de La Destra e ad Antonio Fracassini, della neo formazione Alleanza per Viterbo, appare chiaro e diretto.

Così come appare chiaro e diretto il prosieguo del suo ragionamento: “Bene – incalza infatti Marini – se questo ancora non basta, significa che siamo ad una sorta di cortocircuito del dialogo, che ci sono dinamiche che mi sfuggono e che se da più parti si continua a chiedere un tavolo di confronto, in realtà, non c’è più neanche un tavolo su cui confrontarsi. E’ arrivato dunque il momento di atti consapevoli. Da parte di tutti”.

Ma il suo maggiore cruccio ha origini ancora più lontane.

Il 17 dicembre 2011 era di sabato, ma soprattutto era san Lazzaro. Giulio Marini, allora sindaco di Viterbo e deputato della Repubblica italiana nelle fila di Pdl convocò una riunione di maggioranza a Palazzo dei Priori.

“Cari amici e colleghi – disse più o meno il sindaco aprendo la riunione – siccome, come ben sapete, il presidente della Camera Gianfranco Fini a richiesto ufficialmente a chi ha doppio incarico, come il sottoscritto, di optare per una sola delle due cariche, vorrei confrontarmi con voi sull’indirizzo da prendere, che naturalmente non attiene i miei destini personali, ma il progetto politico che tutti insieme vogliamo perseguire.”

Sarà stato forse perché il giorno di san Lazzaro si prestava particolarmente, fattostà che l’allora maggioranza lo benedì e gli disse: “Alzati e cammina per Palazzo dei Priori”

“Una decisione unanime - continua Marini - che mi ha portato il 12 gennaio a rassegnare le mie dimissioni da deputato della Repubblica e confermare la mia volontà di portare a compimento il mio mandato da sindaco. Una scelta fatta con serenità, per il bene di Viterbo, condivisa da tutti i presenti in quella riunione di maggioranza. Però oggi qualcosa è cambiato. C'è stato un cambiamento di idee da parte di diversi consiglieri, quegli stessi consiglieri presenti alla riunione di quel 17 dicembre. Mi sono fidato di quell'unica parola data in quella sede. Una parola a cui, io, ho dato un valore. Quella mattina eravamo “tutti d'un sentimento”, per dirla con un'espressione legata alla nostra tradizione e alla nostra Santa”.

Da San Lazzaro a Santa Rosa, il 4 settembre.

Il 5 settembre è San Vittorino vescovo. Ma per la città è il “dopo santa Rosa”: inizia il nuovo “anno viterbese”. E come ogni anno, sarà tutto da scrivere.

 

 





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