ANNO 14 n° 89
Maria Rita De Alexandris è il presidente
Eletta con tutti i voti della maggioranza, Mario Quintarelli è il suo vice
26/02/2015 - 19:32

di Roberto Pomi

Maria Rita De Alexandris è il nuovo presidente del consiglio comunale. Incassa la totalità dei voti di maggioranza, tranne quello di Francesco Moltoni assente. 22 preferenze che la designano l’erede di Filippo Rossi. La presidenza resta quindi in mano a Viva Viterbo, così come prevedeva il cartello elettorale siglato con il sindaco Leonardo Michelini prima del ballottaggio del giugno 2013.

Suo vice Mario Quintarelli, che però incassa solo 20 preferenze. Due vanno al consigliere dei Cinque Stelle Gianluca De Dominicis. Le minoranze hanno deciso di non ritirare la scheda. Alle 18 spaccate la De Alexandris viene eletta presidente. Mezz’ora dopo l’elezione di Quintarelli. La maggioranza ha rispettato gli accordi presi internamente nella mattinata di oggi.

Prima del voto una serie d’interventi. Ad aprire le danze il sindaco Leonardo Michelini che ha fatto il punto sulla complessa vicenda del successore di Filippo Rossi. Ha attaccato il suo discorso chiedendo scusa alla città per la settimana di ritardo nell’elezione, dovuta a suo dire al fatto che giovedì scorso non è stato possibile eleggere il presidente per la presenza del governatore Nicola Zingaretti in città. Al sindaco evidentemente mancano tutti i fatti accaduti al consiglio di martedì, quando la maggioranza in assenza di una quadra era rimasta fuori dall’aula mandando la seduta deserta.

Un discorso quello di Michelini palingenetico, una sorta di apertura di un tentativo di rinascita. Almeno così è apparso ai presenti. Una sviolinata su Filippo Rossi: ''Forse sono stato anche la causa delle sue dimissioni, ma è personaggio importante per la città e lo ringrazio per quello che è il suo contributo a iniziative importanti che stiamo portando avanti per la città''. Poi un lungo passaggio all’indirizzo delle minoranze: ''Fondamentale costruire un rapporto di sana collaborazione, che non vuol dire consociativismo''.

E proprio le opposizioni, in una serie d’interventi, hanno rimandato il messaggio al mittente: ''Sentiamo sempre le solite parole, puntualmente disattese. Si chiede collaborazione alle minoranze ma poi si va al muro contro muro su tutte le questioni. Non crediamo a queste aperture da parte del sindaco''.

Con l’elezione del presidente sembrava che la maggioranza fosse intenzionata a cambiare verso. Ma subito dopo i voti torna a riaccendersi la guerra tra bande. Oltre le mura propone la discussione della Carta di Pisa e iniziano una serie di scontri tra Oltre le mura e Treta contro Filippo Rossi e Francesco Serra. Manicomio politico.





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