ANNO 14 n° 115
Maremma sotto attacco dei piromani
20/08/2012 - 10:22

Tre inneschi trovati in punti diversi della pineta. Adesso c’è la prova scientifica: la Maremma è sotto l’attacco dei piromani. Gli stracci, imbevuti di benzina, sono stati trovati da vigili del fuoco e Forestale. Che, per tutta la giornata, hanno cercato di circoscrivere le fiamme alimentate anche dal vento di maestrale. Alle 18, il mega incendio sul litorale della Maremma che ha distrutto più di cinquanta ettari di pineta, era finalmente sotto controllo. «Ma il rischio però è ancora altissimo perché con questo caldo e con il vento i focolai possono risorgere dalle ceneri in qualsiasi momento», hanno spiegato i vigili del fuoco che ieri hanno operato con 62 squadre arrivate da tutta la Toscana.

PIROMANI IN MANETTE - E poi i piromani sono sempre in agguato. Il primo è finito in manette, per fortuna. E’ un ventenne del posto sorpreso da forestale e carabinieri ad appiccare le fiamme in un bosco lontano da Marina di Grosseto dove si è sviluppato il fronte più grande del rogo. Qui, secondo gli investigatori, hanno operato più incendiari in almeno quattro i punti diversi della pineta (un monumento della Toscana, voluta nel Settecento dai granduchi della Toscana) attaccati dalle fiamme con scientifica follia. Tre i campeggi sfollati, decine le case evacuate con almeno mille persone costrette a fuggire. I turisti hanno trascorso sabato notte in un centro commerciale, riaperto appositamente, e in alcuni stabilimenti balneari della zona. E anche domenica notte mille sfollati del camping Il Sole sono stati ospitati dalla struttura commerciale e dagli stabilimenti balneari della zona.

LA RISERVA - A Roccastrada, quaranta chilometri più a nord di Marina di Grosseto, il fuoco ha attaccato la riserva naturale «La Pietra», un alcova per rarissime specie di animali e piante. E altri incendi sono stati appiccati a Scarlino (dove è stata chiuso un tratto di Aurelia) e ad Orbetello. Il sospetto è che vi sia un folle piano dei piromani per distruggere più natura possibile. Come accadde nell’agosto del 1981 quando a bruciare fu il vicino Argentario e l’allora sindaco, Susanna Agnelli, si scagliò contro gli «oscuri e delinquenti cementificatori».

LE INDAGINI - Carabinieri, polizia stanno indagando e non è esclusa un’indagine della magistratura. «La Maremma è sotto attacco», hanno denunciato gli ambientalisti. E Legambiente, che proprio in questi giorni a Rispescia, cuore della Maremma, sta celebrando la sua festa è convinta che si sia una manovra. «E’ terrorismo incendiario, sono ladri di futuro e criminali che stanno distruggendo un patrimonio ambientale straordinario», ha denunciato il segretario nazionale Angelo Gentili. Intanto s’indaga sulla distruzione di Cavallonatura, il maneggio di Marina di Grosseto dove sono morti 19 cavalli e due cani. I danni sono almeno di 300 mila euro e per una famiglia intera, quella di Claudio Catani, la compagna Fiorella Vanelli e i figli Francesca e Alessandro, in pochi minuti è andata in fumo il lavoro di una vita.

IL MANEGGIO - Nella sciagura c’è stato però un piccolo miracolo: si sono salvati nove pony. Avrebbero dovuto anche loro essere nella stalla e invece si è deciso di farli riposare sotto le stelle, dentro la staccionata. Da tutta Italia stanno arrivando messaggi di solidarietà alla famiglia ed è partita una sottoscrizione. «Ci hanno distrutto i piromani perché siamo uno dei simboli di Marina di Grosseto e un esempio di rispetto della natura e degli animali. Ma noi non ci arrendiamo», he detto Catani mentre i carabinieri continuano ad indagare sulla dinamica dell’attentato. Gli incendiari hanno quasi certamente usato una tecnica particolarmente distruttiva. Le fiamme hanno attaccato la stalla e l’hanno divorata in pochi attimi. Nei box i cavalli avevano davanti solo una catenella che, alcune volte in passato, erano riusciti ad abbattere senza difficoltà. E invece stavolta fuoco e fumo non gli hanno dato scampo e li hanno sopraffatti in pochi attimi.

(Corriere.it)






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