ANNO 14 n° 116
Mammagialla, il M5s vuole il Garante
Consiglio straordinario sul carcere, la proposta ''modello Raggi'' del consigliere Erbetti: utilizzare i detenuti per la pulizia del verde e la manutenzione stradale
21/06/2019 - 03:00

 

VITERBO - (a.v.) Il M5s chiede l'istituzione del Garante comunale dei diritti dei detenuti. Lo ha annunciato il consigliere Erbetti durante il consiglio straordinario di ieri pomeriggio sul problema sicurezza a Mammagialla. Numerose le autorità intervenute durante la seduta fiume andata avanti per oltre quattro ore, da Paolo D'Andria, direttore del penitenziario, a Stefano Anastasia, Garante dei detenuti del Lazio, dalla dg dell'Asl Daniela Donetti al vice segretario del Sap Luca Floris, dal sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi ai parlamentari Battistoni e Rotelli passando per i consiglieri regionali Blasi e Colosomi fino a quelli comunali Barelli, Erbetti, Bianchini, Micci e Frontini.

All'interno del carcere viterbese ''il sovraffollamento raggiunge il 139% mentre gli agenti di polizia penitenziaria sono soltanto 266 sui 343 previsti'', spiega il direttore della casa circondariale D'Andria. È crescente, inoltre, il numero dei detenuti affetti da ''disagi psichici e psichiatrici a cui è difficile trovare una collocazione in strutture esterne per l'insufficienza dei posti letto''. Una situazione esplosiva che sfocia molto spesso in ''atti di autolesionismo e aggressioni''. Il consigliere pentastellato ha presentato una mozione – già firmata dai colleghi Purchiaroni, Barelli, Ricci, Serra, Frittelli e Delle Monache – per chiedere che anche a Viterbo venga istituita la figura del ''Garante delle persone private della libertà personale''.

''Il garante comunale – dice Erbetti – promuove con contestuali funzioni di osservazione e vigilanza indiretta l'esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e alla fruizione dei servizi comunali delle persone private della libertà personale, con particolare riferimento ai diritti fondamentali al lavoro, alla formazione, all'assistenza, alla tutela della salute e allo sport. Rispetto a possibili segnalazioni che giungano anche in via informale alla sua attenzione riguardo la violazione di questi diritti, il garante – continua – si rivolge all'autorità competenti per avere ulteriori informazioni, segnalare il mancato o inadeguato rispetto dei diritti e conduce un'opera assidua di comunicazione alle autorità stesse relativamente alle condizioni dei luoghi di reclusione, con particolare attenzione all'esercizio dei diritti riconosciuti ma non adeguatamente tutelati e al rispetto delle garanzie la cui applicazione risulta sospesa, contrastata o ritardata nei fatti''.

In più, ''promuove con le amministrazioni e gli organismi interessati i protocolli di intesa utili a poter espletare le sue funzioni anche attraverso le visite ai luoghi di detenzione''. Erbetti porta poi l'esempio del progetto dell'amministrazione capitolina ''Mi Riscatto Per Roma'' che coinvolge il carcere di Rebibbia e il tribunale romano: i detenuti, dopo un periodo di formazione, svolgono lavori di pubblica utilità come la pulizia del verde e la manutenzione stradale. Un modello virtuoso portato avanti dell'amministrazione Raggi che il grillino vorrebbe importare nella città dei papi: ''Sono progetti che oltre ad una ricaduta positiva in termini di recidiva, secondo alcuni studi diminuisce fino all'80%, aumentano la sicurezza cittadina e hanno un effetto positivo per le casse comunali diminuendo la necessità di effettuare bandi''.






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