di Roberto Pomi

VITERBO - Presidenza del consiglio, iniziate le grandi manovre ma il rischio d’inceppo è alto. Ieri un incontro interno al Partito Democratico per aprire le riflessioni in maniera seria sul successore di Filippo Rossi. Incontro che avrebbe rafforzato la posizione di Francesco Serra, che è l’unico candidato che i democrat sembrano voler mettere in corsa per lo scranno centrale della sala d’Ercole.

Blando l’entusiasmo per un eventuale appoggio a Maurizio Tofani, che con lo spegnersi dei riflettori sul paventato patto del Nazareno perde quota. Più probabile un rafforzamento in giunta per Oltre le mura che un proprio uomo a fare il presidente.

Ma è proprio la partita di giunta a nascondere i maggiori agguati e rischi di blocco. Blocco che potrebbe protrarre a lungo la discussione prima di approdare a una nuova figura di presidenza. Infatti su questo tavolo minato si apre tutta una partita tra le forze politiche e il sindaco Leonardo Michelini. Come è noto quest’ultimo non ha mai visto di buon occhio cambi di squadra.

E l’utilizzo della giunta come camera di compensazione per sgomberare la strada del post Rossi potrebbe rivelarsi molto impervia. Le nomination mettono in ascesa verso l’altare sacrificale Alessandra Zucchi. Ma non potrebbe bastare. In effetti con questi movimenti della presidenza si è accesa una certa voracità all’interno delle forze civiche di maggioranza (Oltre le mura e la lista di Treta) e nel Nuovo Centro Destra. Tanto che le posizioni di giunta a ballare potrebbero essere addirittura due, Michelini permettendo.