di Nicola Savino

VITERBO - Diecimila euro da dividere in parti rigorosamente uguali (3333,33 periodico) per le tre minimacchine di Viterbo: Centro storico, Pilastro e Santa Barbara. L'assessore Giacomo Barelli lo annuncia in Sala d'Ercole ed è un sospiro di sollievo per tutti gli organizzatori, in particolare per Lucio Laureti che insieme ad un team di collaboratori sta lavorando alla nuova struttura del Centro storico che quest'anno festeggia i 50 anni di Trasporto. Intanto, una precisazione (e una richiesta) da parte di Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio facchini: ''A me non piace l'aggettivo mini, sia che si parli di macchine sia soprattutto quando si parla di facchini che, per quanto di giovanissima età, sono Cavalieri di S. Rosa a tutti gli effetti''. Proposta alternativa? ''Io parlerei semplicemente di macchine dei quartieri e di facchini''. Un dato statistico: il 65% dei (mini) facchini) entra poi nella squadra dei grandi: ''E arrivano- sempre lui - già formati e preparati''.

Messi i dovuti puntini sulle denominazioni, vale la pena andare subito al sodo, cioè al contributo deciso dall'amministrazione comunale. ''Ci rendiamo conto - sottolinea Barelli - che non si tratta di una gran cifra. Siccome, però, conosciamo bene le difficoltà e i sacrifici che affrontano gli organizzatori di queste manifestazioni che sono anch'esse parte integrante del riconoscimento Unesco, sappiamo che questi fondi contribuiranno ad alleviare qualche problema. Intanto, è un segnale concreto dell'attenzione che la città intera ha nei confronti delle (mini) macchine. Una autentica scuola per i (mini) facchini, molti dei quali con la maggiore età entreranno a far parte del Trasporto, e anche una palestra di vita e di esperienze''. ''L'attaccamento per la nostra patrona e per tutte le tradizioni collegate al culto di Santa Rosa si testimonia anche con questi atti - aggiunge la consigliere comunale Maria Rita De Alexandris - . Per noi viterbesi è motivo di particolare vanto la presenza dei (mini) facchini che, con la divisa tradizionale, rendono ancora più magica l'atmosfera nei giorni che precedono il 3 settembre''. Piccolo inciso: fu l'indimenticato Nello Celestini a volere che i (mini) facchini fossero vestiti allo stesso modo dei grandi. In precedenza, indossavano i calzoncini corti.

Da Massimo Mecarini arriva un'ulteriore sollecitazione: ''Insieme a Centro storico, Pilastro e Santa Barbara, ci sono altre realtà che nel corso degli anni si sono cimentate con le macchine dei quartieri: Gonfalone, Maria Santissima Liberatrice. La mia proposta è di lavorare in futuro in sinergia e attraverso un coordinamento, senza prevaricazioni o sovraordinamenti, con la supervisione del Sodalizio''. Si associa l'assessore Barelli: ''Nella delibera triennale che stanzia i 10mila euro di contributo, è previsto un piccolo fondo aggiuntivo che potrebbe essere utilizzato per i manifesti e per la promozione dei tre (mini) trasporti. E' solo un primo passo, ma è certamente auspicabile che le tre realtà attuali ed eventualmente quelle che dovessero aggiungersi, possano operare con il massimo dell'unità'.

L'idea (peraltro non nuovissima) è lanciata e i partecipanti alla presentazione concordano: Pino Loddo (capofacchino del Pilastro), Lucio Laureti (Centro storico), Diego Terzoli (Santa Barbara). Luigi Maria Buzzi, all'opposizione in consiglio comunale, plaude all'iniziativa della giunta in qualità di presidente onorario del Comitato Pilastro: ''Se le proposte sono valide non possono che essere condivise. Anzi, propongo di aumentare leggermente lo stanziamento per ogni macchina di quartiere portandolo a 3500 euro''. Chiude Terzoli: ''Chiedo agli amici degli altri comitati di organizzare un incontro con tutti i (mini) facchini. Non ci devono essere gelosie o invidie. Un pomeriggio da condividere e da vivere tutti insieme, magari dopo il 3 settembre''. Ed è anche questa una buona idea, da mettere subito in pratica.

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