ANNO 14 n° 88
''Ma come fanno a beccacce questi? C’avevamo li guanti''
Traditi dalle intercettazioni
16/05/2017 - 02:02

VITERBO – ''Ma come fanno a beccacce questi? Le digitali non ce l’hanno prese, perché c’avevamo i guanti, quindi…’’. Quindi nessuna prova a loro carico. Peccato che, a tradirli, ci siano una trentina di pagine di intercettazioni, in cui, a più riprese, di fatto firmano le loro confessioni.

Sono tutti accusati di furto, ricettazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, i quattro imputati arrestati nel gennaio 2016 nel corso dell’operazione Jackpot, portata avanti dai carabinieri di Viterbo, che stroncarono un giro di droga che dalla capitale arrivava fino a Bassano Romano. E sono proprio del piccolo paesino della provincia, i quattro imputati, che oggi si trovano alla sbarra davanti al giudice monocratico Rita Cialoni.

Secondo la procura avrebbero messo a segno una serie di furti, per poi avere il denaro sufficiente ad acquistare e rivendere grandi quantità di stupefacente. Ed è per questo che avrebbero scassinato delle macchinette all’interno di un bar di Bassano Romano, che avrebbero rubato pacchetti di sigarette dal valore di oltre 3 mila euro e avrebbero portato via da alcune aziende, mezzi agricoli. Refurtiva da vendere per innervare e rinvigorire il loro giro di droga. Eroina, cocaina, hashish e marijuana, tutte provenienti dalla capitale.

Un settore che uno degli imputati avrebbe conosciuto alla perfezione, dati gli anni di esperienza. ‘’Io co sta roba ce devo guadagna’’, avrebbe detto al telefono ad un suo complice, ‘’e guadagna come dico io…’’. Ecco perché non si sarebbe potuto affidare al primo spacciatore di strada. C’era bisogno di andare a Roma e valutare le varie offerte. Non solo in termini di costo, ma anche di qualità e sicurezza sul confezionamento delle dosi.

''La palletta del tunisino, come la fa lui, io l’avrò ingoiata venti volte, hai capito? E non m’è mai successo niente, perché è chiusa bene…De quest’altri ne mandi giù una e mori. Oppure stai fatto pe giorni…’’.

Tutti in manette dallo scorso 16 gennaio, dovranno tornare in aula non prima di un anno.





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