ANNO 14 n° 89
L'utilizzo dei cannabinoidi in medicina
21/07/2015 - 10:22

La sperimentazione scientifica sta concentrando le proprie attenzioni sui cannabinoidi e sul loro utilizzo in campo medico, una realtà al centro di numerosi dibattiti dato l'assunto di partenza: curarsi con la cannabis.

I cannabinoidi sono infatti sostanze presenti in larga misura nella canapa indiana (o cannabis sativa), alcuni dei quali hanno facoltà curative interessanti. La legislazione italiana ha sancito nel 2006 la facoltà di importare dall'estero i cannabinoidi per scopo terapeutico e solo qualora le terapie convenzionali risultassero vane. Il Lazio è tra le regioni che hanno emanato una legge in materia di cannabis terapeutica.

Sono 60 in tutto i cannabinoidi presenti nella pianta. Il tetraidrocannabinolo (THC) è il cannabinoide maggiormente presente nella cannabis. È un principio attivo che si estrae dalle sue foglie e dai suoi fiori. Trova largo utilizzo principalmente nella cura del dolore cronico, dolore legato a patologie gravi e spasmi muscolari dovuti alla sclerosi multipla, come rimedio contro la nausea e come stimolante per l'appetito.

Il THC è un principio attivo psicostimolante e presenta effetti psicoattivi; può essere euforizzante e produrre l'effetto da molti identificato come 'sballo' che si ottiene quando si utilizza la cannabis per finalità ludiche, poichè tende a rallentare i processi cognitivi del sistema nervoso.

Il CBD o Cannabidiolo è l'altro cannabinoide maggiormente presente nella cannabis. A differenza del THC non presenta effetti psicoattivi, e questo lo rende ideale per essere impiegato con successo in campo medico.

Le sue principali facoltà curative sono sedative, ansiolitiche e antinfiammatorie. Può essere utilizzato con successo anche nei casi di epilessia e come antiasmatico. Anche il CBD viene impiegato per alleviare sintomi e disturbi connessi a disturbi più lievi come ansia, depressione, stress e altri, e nei casi di patologie neurodegenerative gravi come tumori e sclerosi multipla.

In riferimento a quest'ultima patologia, da un recente studio effettuato dal Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio è emerso come la nostra sia la regione italiana più a rischio in materia di sclerosi multipla. Questo fa sì che il Lazio sia tra le regioni più attive nella lotta alla malattia e a Viterbo stessa è presente uno dei centri autorizzati per la diagnosi e cura della sclerosi multipla, l'ospedale Belcolle.

Tornando al CBD, va detto che ultimamente viene impiegato oltre che in campo medico anche per altre finalità, come quella di integratore alimentare. Dalla canapa e dalla cannabis può essere infatti ricavato l’olio di CBD, un prodotto interamente naturale in grado di supportare l'organismo.

I maggiori effetti benefici sono riscontrati nell'ambito della terapia contro malattie croniche e infiammazioni varie. L'olio è in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario andando a rinvigorire il benessere fisico e psicologico dell'organismo e diventando un valido alleato nel fronteggiare virus e batteri.

Un prodotto interessante per la sua capacità di migliorare lo stato di salute generale del nostro organismo e la qualità della vita. Ragion per cui sta suscitando crescente interesse nella comunità scientifica e nei consumatori. Per avere ulteriori informazioni sull'olio di CBD clicca qui.






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