ANNO 14 n° 89
L'Unitus ''scopre''
una foresta in Abruzzo
Così nasce un progetto di studio nel parco nazionale
09/11/2015 - 02:01

VITERBO - L'ecosistema della faggeta appenninica diventa in uno dei ''magnifici quattro'' del Parco d'Abruzzo Lazio e Molise, insieme con Orso, Camoscio, Lupo, attraverso ''Il battito della foresta'', progetto del Parco.

L'idea è di seguire la foresta nell'arco delle quattro stagioni, documentando i cambiamenti di vegetazione e specie animali. Il progetto è nato dopo la scoperta nel Parco della faggeta vetusta della Val Cervara a Villavalelonga, fatta dall'Università della Tuscia. Successivamente sono state scoperte altre foreste vetuste situate nei Comuni di Pescasseroli, Lecce nei Marsi e Opi. Ora, al processo di candidatura di queste faggete vetuste del Pnalm come Patrimonio Mondiale dell'Umanità - un riconoscimento che va ben oltre l'interesse dei soli addetti ai lavori - si è affiancato il progetto Il battito della foresta, curato da Bruno D'Amicis, nell'ambito del quale il fotografo naturalista si è impegnato a produrre materiale fotografico, video e multimediale di alta qualità per documentare e promuovere l'ambiente di faggeta attraverso vari media, e con un sito ad hoc, sia in Italia sia all'estero. Obiettivo è quello di dare la massima divulgazione, attraverso la composizione di storie accattivanti, ai valori che queste foreste rappresentano, raccontando in modo facile anche gli aspetti scientifici spesso poco compresi dal grande pubblico. Sapere che a due passi da grandi città come Napoli e Roma esistono ancora boschi di oltre 500 anni di età popolati da animali come l'orso marsicano rappresenta qualcosa di straordinario.






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