ANNO 14 n° 114
L'unione europea
premia l'Unitus
Il progetto ''Screen'' č il migliore in materia di economia circolare
24/06/2016 - 11:11

VITERBO - Si chiama ''Screen'' (Synergic Circular Economy across European Regions) il progetto che vede la Regione Lazio alla guida di un gruppo internazionale di soggetti istituzionali con l’obiettivo di stimolare la diffusione dei principi dell’economia circolare nell’unione europea. Il progetto ha vinto un bando europeo (Circ 03) come migliore proposta in materia di economia circolare applicabile a più realtà europee, aggiudicandosi una somma di circa 1,7 milioni di euro che servirà per le varie fasi di studio e attuative. In questa iniziativa la Regione è affiancata dall’Università della Tuscia, che mette a disposizione competenze e supporto tecnico scientifico.

Fine ultimo del progetto ''Screen'' è la creazione di un approccio sistemico e replicabile in altre regioni europee che possa stimolare lo sviluppo dell'economia circolare in Europa. Ci si arriverà eseguendo analisi delle caratteristiche socio-economiche e industriali delle regioni coinvolte, identificando le aree di specializzazione e i trend economici in essere. Saranno inoltre sviluppate collaborazioni tra regioni europee applicando i principi della circular economy e contribuendo a sviluppare un network di best practices.

Verranno poste in essere varie occasioni di confronto e realizzati incontri tra i partner europei, esaminando anche tutte le problematiche, legali o organizzative, che potrebbero impedire la realizzazione delle attività in sinergia.

Infine saranno elaborati progetti che forniscano indicazioni precise su investimenti da effettuare e procedure per rendere operativi i principi dell’economia circolare. L’obiettivo finale è arrivare a un modello replicabile in tutta l’Europa. Come detto, il gruppo, di cui la regione Lazio è capofila, è costituito da un insieme di soggetti istituzionali di: Italia, Grecia, Francia, Germania, Polonia, Belgio, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Regno Unito e Finlandia.

''La Circular Economy è una materia che sta assumendo una centralità sempre maggiore nella strategia delle politiche economiche, anche della regione Lazio, che su questo tema ha concentrato notevoli risorse della programmazione 2014-2020 – ha dichiarato l’assessore regionale allo sviluppo economico e attività produttive, Guido Fabiani – si tratta di una tematica in buona parte ancora 'inesplorata' ma attorno alla quale si modulerà lo sviluppo del futuro; è un concetto ampio e multisettoriale, che deve tenere insieme: innovazione tecnologica, trasferimento del sapere dai centri di ricerca alle imprese, efficienza produttiva, sostenibilità, ambientale e sociale. Ora – ha aggiunto – il riconoscimento che ci viene dall’Europa circa il nostro ruolo di coordinamento nell’ambito dell’importante progetto 'Screen' ci spinge ad andare avanti con ancora maggiore determinazione sulla strada che abbiamo intrapreso anche a livello di azioni economiche, intercettando la 'domanda' di circular economy che proviene dal territorio e la volontà delle aziende di riposizionarsi nella catena globale del valore a partire dal concetto di sostenibilità. Si pensi, infatti, che oltre 20 delle 173 proposte formulate nel quadro della call for proposal regionale per la reindustrializzazione riguardano proprio questo tema, con un investimento complessivo potenziale di quasi 300 milioni di euro distribuiti su tutto il territorio regionale''. 

''Innanzi tutto occorre riconoscere l'indispensabile e decisivo ruolo della regione Lazio, con una strategia chiara e innovativa per il riposizionamento delle proprie filiere produttive industriale, per l'ottenimento di questo importante risultato – ha sottolineato il professor Alessandro Ruggieri, rettore dell'Università di Viterbo – è inoltre un successo di eccezionale valore scientifico che rende merito all’elevata qualità e alla riconosciuta specializzazione raggiunta dalla nostra università, in diversi ambiti disciplinari frutto di un disegno strategico e dell’impegno e della fiducia di tanti colleghi. È lusinghiero che l’Europa abbia riconosciuto al Lazio un così importante ruolo soprattutto se si tiene conto che la nostra è l’unica università coinvolta nel progetto a livello europeo. Siamo consci di ricoprire un ruolo strategico e allo stesso tempo impegnativo, ma siamo pronti alla sfida e come sempre disponibili a collaborare con altre realtà accademiche nazionali e internazionali e con la rete delle Istituzioni, consapevoli di avere di fronte un obiettivo di crescita sostenibile molto più alto e a lungo termine che riguarda non solo il mondo della ricerca ma tutti i cittadini. Il gruppo di ricerca della nostra Università che ha lavorato a questo progetto - conclude il rettore - è maturo per una simile esperienza, che coinvolgerà, su questa e su altre linee progettuali, le aree di ricerca dell’ateneo connesse ai temi della circular economy''.






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