ANNO 14 n° 116
''Lottizzazione Il Casale: il caso della polizza assicurativa fideiussoria''
Pier Luigi Riccucci incalza il Comune sulle sue responsabilitą
27/09/2021 - 07:05

VETRALLA - Pier Luigi Riccucci torna a intervenire sulla lottizzazione Il Casale. In una nota che riceviamo e pubblichiamo ricostruisce tutta la vicenda.

''Ritorno sull'argomento della lottizzazione Il Casale, realizzata a Cura di Vetralla, iniziata legalmente ma proseguita, e da molto tempo vigente, in modo visibilmente illegale. Sono trascorsi 25 anni dalla firma della convenzione tra Comune e Consorzio, moltissimi alloggi sono stati edificati, molti sono ancora in corso di edificazione ma il Comune non ha posto in essere alcun atto per acquisire sia le opere di urbanizzazione realizzate che il comparto stesso

La causa principale, che ha determinato questa situazione, risiederebbe nel fatto che la polizza assicurativa fideiussoria sottoscritta da alcuni consorziati, obbligatoria per legge affinché il Comune potesse rilasciare le concessioni a costruire, doveva rimanere una pura noiosa formalità.

Ovvero doveva scadere (perdere efficacia giudica) senza essere posta in uso a sostegno di opere di urbanizzazione non realizzate o realizzate in misura e/o modo non conforme. Per raggiungere questo risultato era assolutamente necessario che il Comune non prendesse in carico il comparto consortile alla scadenza contrattuale (con copertura di polizza assicurativa).

Il termine contrattuale era stato fissato in 10 anni e poi prorogato per ulteriori tre a seguito di istanza, accolta dal Comune, da parte del presidente pro-tempore del consorzio. Nel 2015 il presidente pro-tempore del consorzio, in carica a quella data, per disfarsi dell'incombente ritenne opportuno rassegnare le proprie dimissioni e, durante un'assemblea, la cui validità legale è tutta da verificare (e se questa mia supposizione fosse suffragata con una verifica, ogni problema sarebbe risolto perché tornerebbe ad essere presidente del consorzio chi lo era), venne nominato presidente un cittadino macedone resosi poi irreperibile.

A questo punto il consorzio non aveva più un rappresentante legale e ogni operazione per completare il percorso contrattuale, iniziato nel 1996, diventava difficoltoso da porre in essere. L'obiettivo, di far perdere effucacia giuridica alla fideiussione assicurativa, era stato così raggiunto. Tutte queste cose già note all'assessore Tosini, gliele illustrati ancora per essere sicuro di non lasciare spazi di incertezza.

Mi offrii di collaborare gratuitamente per conseguire una soluzione che consentisse al Comune di completare l'assunzione in carico dell'area urbanizzata ma non ottenni alcuna risposta. Non solo. Non fu fatto assolutamente niente per porre in essere neanche un tentativo di soluzione (sia pure simulato e di seconda mano).

Poi, negli ultimi tempi, è stato oggettivamente difficile parlare con l'assessore Tosini, formalmente dimissionaria ma, di fatto, l'unica a conoscere la vicenda ormai venticinquennale!!!

Ultimamente la situazione si è evoluta, nel senso che è stato possibile rivolgersi all'assessora Tosini. Ho chiesto, quindi, alla stessa che cosa ne pensasse di quanto era accaduto e, soprattutto, come ritenesse di risolvere il problema. Era mio diritto chiedere ed era suo obbligo rispondere perché si è candidata alla carica di sindaco del Comune. Se uno si fa prete poi deve dire messa!!!

Il fatto di non aver risposto alle mie pur moderate domande rende la dottoressa Tosini assolutamente inaffidabile a ricoprire la carica di sindaco del Comune di Vetralla che, a questo punto, e proprio Vetralla fu tura.

Al riguardo i cittadini vetrallesi hanno già pagato il prezzo per cinque anni sopportando un sindaco scadente (che sta per scadere oppure si può intendere anche nell'altro senso).

Confido ancora un pochino, ma non tanto però, che la Procura della Repubblica, cui mi sono rivolto nel 2019 attraverso un esposto, coltivi le indagini per accertare eventuali tracce di ''danno erariale'', nonché tracce di eventuali abusi edilizi. Forse anche di gravi omissioni di atti dovuti. Ma si può ancora costruire quando la convenzione è scaduta da ben 12 anni e non è stata né rinnovata né il Comune ha avocato a sé l'area?

La mia famiglia ha aderito al consorzio, ha costruito una casa per abitare, ha pagato gli oneri di urbanizzazione quando è stato richiesto lei di farlo. Ma coloro che hanno costruito, usufruendo del lasciapassare edilizio fornito dalla convenzione del 1996, e che non hanno versato né al consorzio le loro quote per le opere di urbanizzazione realizzate, né hanno pagato la Bucalossi al Comune, la passano liscia o qualche ente istituzionale volenteroso vi porrà rimedio?

Pensavamo di avere una casa al centro del paese e invece ci ritroviamo una casa in aperta campagna, in mezzo a un campo dove oggi si potrebbero coltivare broccoli e patate.

Mentre, poco più in là, svettano gru pronte a sollevare materiali da costruzione per palazzine in mezzo al bosco ma che invece stanno in pieno paese. Chi è pagato per controllare, controlli!! 

E' assolutamente necessario verificare i bilanci di tutte le numerose srl che hanno operato e operano nell'area consortile. Queste aziende hanno correttamente imputato i costi di urbanizzazione? E' tutto corretto ai sensi dell'art 2621 bis del codice civile? La viabilità all'interno dell'area consortile è prevama ma di fatto tutti circolano liberamente.

Il titolo di questo mio intervento avrebbe potuto benissimo essere: 'Cane non mangia cane', e ci azzeccavo lo stesso'.

dott. Pier Luigi Riccucci






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