ANNO 14 n° 116
Lotta alle zanzare: ognuno può dare il suo il contributo
Ecco i piccoli accorgimenti che tutti possono adottare
04/07/2012 - 09:59

di Giovanna Bianconi

Ogni anno in Italia si spendono ingenti somme per fare le disinfestazioni che dovrebbero liberare le città dal nemico numero uno dell’estate: la zanzara.

La Tuscia non fa eccezione, e sperando che in futuro possa seguire l’esempio virtuoso di Firenze, che intende sostituire gradualmente gli insetticidi con colonie di pipistrelli, ai cittadini non resta che dare il loro contributo e mettere in pratica i piccoli accorgimenti di lotta biologica per limitare le zanzare.

Infatti i trattamenti chimici non sono efficaci al cento per cento, perché le zanzare si sviluppano con un ciclo vitale molto breve e si nascondono in piccole nicchie, non sempre raggiungibili. Altro problema è quello delle resistenze che gli insetti sviluppano verso i princìpi attivi, che sono sempre più potenti e pericolosi per l’uomo e l’ambiente.

Per difendersi dalle punture in commercio ormai si trova di tutto: candele alla citronella, bracciali imbevuti di essenze aromatiche che allontanano gli insetti, spray per il corpo, lampade “attira-friggi-insetti”, zampironi, emettitori di ultrasuoni, ecc.. Per non parlare dei vari diffusori elettrici per sostanze liquide o per le classiche piastrine, senz’altro pratici ed efficaci, ma a giudicare dal foglietto illustrativo non proprio benefici per la salute.

Allora cosa fare? Rassegnarsi a punture e notti insonni? Certamente no.

Il primo provvedimento da adottare è quello di installare le zanzariere alle finestre della propria abitazione. Questo vecchio rimedio è sempre attuale e consente di tenere lontane anche mosche, falene e vespe. Oltre a quelle fisse, da far fare su misura o realizzare da soli, ne esistono di amovibili, che hanno il pregio di essere provvisorie ed economiche. Per la zona notte poi ci sono le zanzariere da appendere al soffitto, soprattutto sopra ai letti dei bambini, generalmente i più colpiti.

Chi ha un giardino o un balcone potrà unire l’utile al dilettevole, e seminare essenze che attirino insetti predatori di zanzare oppure piante che le allontanino. In questo periodo i vivai ne hanno una vasta scelta.

Ma eliminare i fastidiosissimi insetti quando sono già adulti è difficile ed inquinante. Per questo la migliore strategia è colpirli quando sono ancora allo stadio larvale. Infatti le larve di zanzara si sviluppano a partire dalle uova deposte in ambienti ricchi d’acqua stagnante, e in breve tempo si trasformano in individui adulti.

Se si hanno fontanili o piccoli laghetti artificiali, è sufficiente introdurre dei pesci larvivori come le Gambusie (si comprano nei negozi specializzati). Se si hanno piante in vaso, un ottimo sistema è quello di mettere nel sottovaso dei pezzettini di rame, che fungeranno da larvicida. Ne basta una minima quantità, che potrete farvi dare da lattonieri o idraulici, oppure ricavare facilmente aprendo qualche vecchio cavo elettrico.

La regola generale comunque è evitare ristagni d’acqua in innaffiatoi, bidoni da orto, ecc., che si possono trasformare in vere e proprie nursery. Per le raccolte d’acqua che invece non possono essere eliminate, come ad esempio i tombini, un sistema utile è quello di isolarle con la rete da zanzariera, in modo da intrappolare all’interno le zanzare che man mano si sviluppano.

Per piccole pozze o tombini si può utilizzare il Bacillus thuringiensis varietà israelensis, un batterio che vive sulla vegetazione acquatica di cui si nutrono le larve di zanzara. Il prodotto si vende in farmacia in pratiche compresse. Una volta ingerito le uccide in poche ore, quindi è molto efficace. Attenzione però a non usarlo in ambienti naturali, perché la sua azione non è selettiva verso le zanzare, e potrebbe uccidere le larve di altri insetti, tra cui proprio quelli predatori di zanzare.

Un altro sistema “verde” che si può utilizzare è costruire delle ovitrappole specifiche, ovvero delle trappole per uova di zanzara. Bastano dei piccoli vasi di plastica scura (vanno bene anche i fondi delle bottiglie di aranciata) e dei pezzetti di legno ruvido. Si riempiono per metà d’acqua e ci si inseriscono i legnetti, immergendoli parzialmente. Si mettono all’aperto avendo cura di mantenere il livello d’acqua e si attende che le femmine, attratte dall’ambiente favorevole, depongano le uova.

Una volta a settimana, prima che schiudano, si svuotano i contenitori e si osserva con una lente il legnetto. Volendo si possono contare quante uova sono state deposte e fare delle vere e proprie gare per vedere chi, in famiglia, è il più bravo “allevatore di zanzare”. Attenzione però, poi vanno eliminate. In questo periodo di vacanza può essere un interessante svago per i curiosi di ogni età, ma guai a dimenticarsene: gli smemorati rischiano di essere avvolti da una nuvola di zanzare fameliche!

 

 

 






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