ANNO 14 n° 89
Livelli elevatissimi di acido solfidrico, sequestrato l'impianto della Kyklos
I tecnici Arpa: ''Provoca il collasso immediato anche dopo un singolo respiro”
Improvvisa svolta nelle indagini sulla morte di Fabio Lisei e Roberto Papini
31/07/2014 - 00:00

APRILIA (LATINA) - Il percolato stoccato nell’impianto della Kyklos di Aprilia, in provincia di Latina, conteneva un’elevatissima percentuale di acido solfidrico, una sostanza letale se inalata.

Un particolare che ha impresso un’improvvisa svolta nelle indagini e che potrebbe risultare fondamentale nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina sulla morte di Fabio Lisei e Roberto Papini, quarantaquattro e quarantadue anni, entrambi San Lorenzo Nuovo, e che ha indotto il pubblico ministero Luigia Spinelli, titolare del fascicolo, a porre sotto sequestro preventivo l’intero impianto.

Una decisione adottata dal magistrato ieri pomeriggio, non appena sulla sua scrivania sono giunti i risultati degli esami eseguiti dall’Arpa Lazio sui campioni prelevati sia dalle vasche dell’impianto che dall’autocisterna da cui sono fuoriuscite le esalazioni tossiche che hanno ucciso in pochi secondi i due uomini. 

''L'acido solfidrico a elevata concentrazione - scrivono i tecnici nella loro relazione - è caratterizzato da una spiccata tossicità e, in quantità superiore alle 1000 parti per milione, provoca il collasso immediato per soffocamento anche dopo un singolo respiro''.

La Kyklos, controllato dal Gruppo Acea, tratta i rifiuti umidi e le potature, raccolti nella stragrande maggioranza dei comuni del Lazio e non solo, e li trasforma in compost. Il percolato prodotto dalla fermentazione dell’umido non dovrebbe rappresentare alcun pericolo, tanto che non è classificato come tossico. Resta ora da capire come abbia potuto verificarsi una così alta concentrazione di acido solfidrico nelle vasche di stoccaggio dell’impianto.

Il sequestro dello stabilimento di Aprilia è stato chiesto dall’avvocato Angelo Di Silvio, legale della Mira di Orvieto, l’azienda per la quale lavoravano Lisei e Papini. La Mira aveva ottenuto il subappalto del trasporto del percolato nei centri di stoccaggio dalla Eco-Spazio 2000, società di fiducia della Kyklos. ''Ora è evidente - ha commentato Di Silvio – che i miei assistiti sono vittime''.

La svolta impressa alle indagini dalla presenza dell’acido solfidrico apre nuovi scenari paralleli all’indagine in corso. Innanzi tutto, quasi tutti i comuni di Lazio da questa mattina si troveranno nell’impossibilità di smaltire i loro rifiuti organici nello stabilimento più grande della regione. Inoltre, assumono un altro contorno le proteste dei residenti nella zona, da tempo impegnati a combattere e denunciare i cattivi odori provenienti dall’impianto di compostaggio che, a loro dire, ammorbano l’aria e rendono invivibile le loro case.

Questa mattina, infine, il pubblico ministero Spinelli conferirà l’incarico al medico legale che dovrà eseguire le autopsie sui corpi di Lesei e Papini (previsto per martedì mattina ma slittato a oggi per motivi tecnici). Autopsie che potrebbero essere eseguite nella giornata o, al più tardi, domani. 

Facebook Twitter Rss