ANNO 14 n° 115
Litigi e denunce, poi lui
le imbratta il portone di
cacca: finisce in tribunale
La donna si č costituita parte civile
04/02/2017 - 02:02

VITERBO – Piccoli screzi, litigi e insulti, fino ad arrivare in caserma per due denunce. Se la vicenda tra Luigi M. e Maria P. inizia come una banale discussione, il suo epilogo è tutt’altro che canonico. E non solo per le reciproche querele depositate agli uomini dell’arma, ma anche e soprattutto per la personalissima vendetta che l’uomo avrebbe messo in atto nei confronti della donna.

Era il 6 dicembre 2009 e a Canepina tutto sembrava tranquillo. Tutto, se non fosse per un piccolo dettaglio. Un piccolo dettaglio che sfugge a molti, ma non a Maria P., pronta come ogni mattina ad andare a lavoro, alla cooperativa Cassano di via XX settembre.

''Sono arrivata davanti al portone e c’era un odore nauseabondo – ha spiegato in aula – era completamente imbrattato di escrementi. Le due ante erano inavvicinabili: abbiamo dovuto usare l’idropulitrice per togliere ogni traccia della cacca. Una cosa orribile.’’. E se all’inizio i suoi erano solo sospetti, la certezza di chi fosse stato le arriva direttamente sotto gli occhi.

''Pochi giorni dopo, per evitare che fatti del genere si ripetessero abbiamo istallato telecamere su ogni nostra proprietà: è stato proprio con quelle che abbiamo ripreso Luigi M. mentre, armato di una bomboletta spray disegnava il portone in legno del nostro agriturismo.’’, ha proseguito, ‘’con quella prova sono andata direttamente in caserma’’

Denunciato all’indomani del 6 gennaio 2010, oggi l’uomo è a processo. Su di lui l’accusa di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. Si tornerà in aula, per la discussione. Il prossimo 15 settembre.






Facebook Twitter Rss