di Tommaso Crocoli

VITERBO - Una donna, Valentina, costretta a crescere in fretta, che conserva però ancora gelosamente il suo lato infantile, troppe volte represso a causa delle circostanze. Due uomini, l'affidabile Massimiliano e il più sfacciato Emanuele. E un passato che torna a bussare dal nulla, sconvolgendo la vita di tutti.

Sono questi gli ingredienti di ''Ovunque andrai'', prima fatica letteraria della giovane scrittrice viterbese Simona Maccarri disponibile in tutte le librerie. Una storia di crescita, profonda e travagliata, che ha per protagonisti dei personaggi giovani e coraggiosi, pronti ad affrontare i problemi senza mai abbattersi, con il piglio che caratterizza una generazione spesso in difficoltà ma pronta a rialzarsi sempre.

 Pubblicato dalla casa editrice viterbese Alter Ego, specializzata nel lanciare giovani autori emergenti, ''Ovunque andrai'' è un libro che ruota intorno all'amore, vero motore della vicenda. ''L'amore è ovunque - spiega Simona - in ogni sua forma. È il sentimento più forte che esiste al mondo, molto più dell'odio, il suo opposto. Questo è un amore un po' tormentato, come d'altronde lo sono tutti gli amori a vent'anni, ma anche profondo e pieno di coraggio''.

Valentina, la protagonista femminile, è anche il secondo nome di Simona, che però non ha riversato troppo di sé nel suo personaggio: ''Per certi versi mi somiglia, una ragazza semplice e un po' maschiaccio, anche se curata. Per altri, invece, è il mio opposto: sono molto timida e non ho voluto mettere troppo di me in questa storia''. 

Simona è nata con la passione della scrittura, fin da bambina. Poi una pausa, durante la quale si è dedicata più alla lettura di romanzi, il trasferimento da Viterbo a Roma, infine la decisione di buttarsi: ''Una sera, davanti al pc, ho sentito il bisogno di scrivere. Subito, in quel momento. Sono partita da un personaggio e intorno ho costruito il suo mondo, il suo carattere, i suo amici. Da lì piano piano tutto ha preso vita''. 

Ora Simona è al lavoro su un nuovo testo, dalla trama ancora in costruzione.  In questo ''Ovunque andrai'', scritto in terza persona per dare spazio alle coscienze di tutti i personaggi, è possibile ritrovare anche un po' di Viterbo, della dimensione in cui è cresciuta, diversa rispetto a quella della grande metropoli: ''Alcune figure vivono una vita simile alla mia quando ero nella Tuscia. Una quotidianità fatta di punti di riferimento, di ragazzi che frequentano sempre gli stessi bar, di calore famigliare che solo la provincia può darti. Quel mondo che in passato era anche il mio e che oggi, ogni tanto, un po' mi manca''.