ANNO 14 n° 88
L'ex pm Ingroia: ''La Procura di Viterbo non sa di cosa parla''
15/01/2015 - 00:00

VITERBO – ‘’Se il procuratore di Viterbo avesse avuto nelle indagini sul caso Manca, la stessa determinazione che usa per escludere i contatti tra l’urologo e Bernardo Provenzano, oggi forse non parleremmo di un delitto irrisolto’’. Non usa mezzi termini Antonio Ingroia, l’ex procuratore aggiunto di Palermo da circa un anno avvocato della famiglia di Attilio Manca, nel commentare l’audizione di Alberto Pazienti davanti alla Commissione parlamentare Antimafia di Roma a Palazzo San Macuto.

Audizione cui ha preso parte anche il sostituto Renzo Petroselli, titolare del fascicolo sulla morte dell’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto, avvenuta l’11 febbraio del 2004 a Viterbo. Audizione, ancora, che proseguirà la prossima settimana.

Pazienti alla Commissione ha detto che l’unica cosa certa in tutta questa storia è proprio che Manca non può aver operato Bernardo Provenzano a Marsiglia e che dal punto di vista processuale i rapporti tra i due sono inesistenti. Ma per Ingroia ‘’Pazienti non sa di cosa parla e dimentica , come appurato dalle indagini della procura di Palermo, il periodo di permanenza di Provenzano a Marsiglia fu più esteso dei giorni del ricovero. E che in alcuni di quei giorni è certificata l’assenza di Manca dall’ospedale di Viterbo (v. link)’’. Per Ingroia, inoltre, ‘’ bisogna ricordare la telefonata di Attilio alla madre nell’ottobre del 2003, quando spiegava di trovarsi in Francia per assistere ad un’operazione. Ma sono molteplici i punti oscuri della vicenda, tralasciati dalla procura di Viterbo: a cominciare dalle condizioni del cadavere, non certo compatibili con una semplice overdose’’. L’avvocato dei Manca, inoltre, intervistato da ‘’i Quaderni de l’Ora quotidiano’’, spiega che ‘’ la relazione della Squadra mobile, firmata dal dirigente Salvatore Gava, nega l’assenza di Manca dall’ospedale nei giorni in cui Provenzano era a Marsiglia (v. link), mentre i registri di presenza del Belcolle dicono esattamente il contrario. E’ anomalo anche che un pm, cioè Renzo Petroselli, chieda e ottenga l’esclusione della parte civile nel processo contro Monica Mileti, e poi indaghi per calunnia l’avvocato della famiglia’’.





Facebook Twitter Rss