ANNO 14 n° 89
L'election day costerą 146mila euro
Allarme dell'Anci: ''Rimborsi inferiori del 20% rispetto al referendum del 2016''
21/02/2018 - 07:06

VITERBO - Elezioni politiche e regionali, a Viterbo il costo della doppia tornata raggiunge i 146.357,59 euro. A tanto, infatti, ammontano le spese che Palazzo dei Priori dovrà sobbarcarsi per la chiamata alle urne del prossimo 4 marzo. Un appuntamento importante, non solo dal punto di vista politico ma anche a livello organizzativo e finanziario. E per fare in modo che la ''macchina'' giri nel migliore dei modi, molti dipendenti comunali faranno gli straordinari, fino al 9 marzo, per l'ufficio elettorale creato ad hoc per l'election day. Mobilitati gli impiegati di tutti i settori di Palazzo dei Priori, iniziando da quello Elettorale e passando per Anagrafe, Affissioni, Lavori Pubblici, Ragioneria ed Economato, Provveditorato, Polizia Locale, Protocollo, Servizi Sociali e la Segreteria del sindaco.

La spesa, come detto, supera i 140mila euro. Soldi che per legge la Regione (1/3) e lo Stato (2/3) devono rimborsare al Comune di Viterbo. Ma a far scattare un campanello d'allarme generale sull'arrivo dei rimborsi ci pensa Virginio Brivio, presidente di Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Lombardia, l'altra regione insieme al Lazio dove si voterà per politiche e regionali. ''Siamo contrariati e fortemente preoccupati – dice Brivio – dalla comunicazione del Ministero dell’Interno, basata sullo stanziamento presente nella legge di bilancio, che i rimborsi da parte dello Stato delle spese che i Comuni sosterranno per affrontare le elezioni del 4 marzo saranno del 20% inferiori rispetto a quelli ottenuti per il Referendum 'sulle trivelle' dell'aprile 2016. Se così fosse confermato, i rimborsi risulterebbero evidentemente insufficienti a coprire il costo di un doppio appuntamento elettorale''.

E aggiunge: ''Ricordiamo che i Comuni vanno integralmente rimborsati per le attività che svolgono per assicurare le operazioni legate alle elezioni nazionali e regionali e che rappresentano un obbligo verso il Governo e la Regione. Il ricorso all'election day che unisce i due voti è stato giustificato proprio per economizzare sulle spese che si sarebbero sostenute nel caso di appuntamenti separati, pertanto non è possibile utilizzare i Comuni per fare ulteriori economie, quando questi ultimi stanno già sostenendo delle spese per assicurare, ad esempio, l’allestimento di doppi spazi per i tabelloni per l'affissione dei manifesti per la propaganda elettorale''.

''Chiediamo pertanto al Governo di trovare una soluzione e di differenziare anche il trattamento per i Comuni che hanno una tornata elettorale aggiuntiva. È necessario – conclude il presidente di Anci Lombardia – dare certezza ad amministratori e funzionari dei Comuni per permettere una programmazione e uno svolgimento ordinato e sicuro delle attività elettorali''.






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