ANNO 14 n° 110
Lei rischia di abortire, ma il medico
non la soccorre: a processo
Avrebbe mandato via la giovane, ma si difende: ''Ambulatorio non attrezzato''
12/09/2017 - 06:59

VITERBO - Si sarebbe rifiutato di visitare una paziente giunta in ambulatorio per forti dolori all'addome, medico a processo. Secondo le accuse della donna senegalese, residente a Canino, la guardia medica, nonostante la gravità della situazione, non l'avrebbe in alcun modo visitata o soccorsa, addicendo come l'ambulatorio non fosse sufficientemente attrezzato.

Ora dovrà rispondere di omissione di atti d'ufficio davanti al tribunale viterbese, ma già slitta di un anno la prossima udienza. Ieri infatti l'ammissione prove davanti al giudice monocratico Rita Cialoni, il 16 aprile 2018, i primi testimoni dell'accusa.

'Deve andare alla sede della Croce Rossa di Canino, li c'è un'autoambulanza che saprà cosa fare'. Queste le parole che G.M. la giovane guardia medica nel luglio del 2014, avrebbe detto alla donna, in preda ad una minaccia di aborto. E così la senegalese, accompagnata dal marito, avrebbe fatto: giunta alla sede della Croce Rossa sarebbe stata accompagnata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di Tarquinia, dove le sono state offerte tutte le cure necessarie.

Scongiurato il pericolo dell'aborto poi, la decisione di denunciare il medico: ieri la donna, diventata mamma nel 2014, si è costituita parte civile nel processo a suo carico.

Si tornerà in aula tra una manciata di mesi.






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