ANNO 14 n° 114
Lega mani e piedi alla moglie e la chiude nel cassettone del divano
In manette un 39enne viterbese. La squadra mobile mette fine alla spirale di violenza e soprusi sulla donna e sui figli minori
26/03/2019 - 14:10

VITERBO - Gli uomini della squadra mobile della questura di Viterbo hanno arrestato un pregiudicato viterbese trentanovenne per vari reati commessi in ambito familiare. L'uomo deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni e sequestro di persona.

Gli investigatori della sezione specializzata per il contrasto dei reati contro la persona, hanno raccolto la denuncia della convivente dell’uomo, scoprendo così uno scenario familiare fatto di soprusi e violenza sia nei confronti della donna che dei suoi figli avuti con l’uomo, un bambino di 11 e una bimba di 7 anni.

I poliziotti, essendosi resi immediatamente conto della gravità della situazione subito dopo la ricezione della denuncia, hanno collocato madre e figli in una struttura protetta e successivamente hanno avviato una serrata attività di indagine volta a riscontrare quanto denunciato.

Tra i tanti episodi di violenza compiuti dall’uomo, che spesso era sotto l’effetto di alcool, alcuni sono risultati particolarmente odiosi: l’uomo in diverse occasioni avrebbe legato la donna con del nastro adesivo mani e piedi, e dopo averla imbavagliata l’avrebbe rinchiusa per diverso tempo all’interno del cassettone del divano; in un’altra occasione le avrebbe infilzato le labbra con delle spille da balia per non farla parlare.

I poveri figli, inoltre, come purtroppo hanno avuto modo di accertare i poliziotti, spesso erano spettatori se non alle volte vittime della violenza fisica e morale del padre; che ha soggiogato il proprio nucleo familiare facendolo vivere per anni in una situazione di umiliazioni e sopraffazioni continue.

Delineati i vari episodi delittuosi e fissati tutti gli elementi di prova necessari, la procura della Repubblica di Viterbo ha avanzato richiesta di misura cautelare in carcere al Tribunale di Viterbo, che ha accolto in pieno l’impostazione dell’autorità giudiziaria inquirente. L’uomo nei giorni scorsi è stato condotto dagli uomini della Mobile presso la casa circondariale Mammagialla mettendo così la parola fine ad una triste ed insostenibile situazione di violenza quotidiana tra le mura domestiche.






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