ANNO 14 n° 110
Le imprese della Tuscia
sono le pił puntuali
della Regione Lazio
nel saldo delle fatture
18/12/2014 - 00:01

VITERBO - Nel terzo trimestre 2014 Viterbo si posiziona al primo posto in Lazio per puntualità nei pagamenti commerciali. Il 32% delle imprese della provincia hanno saldato puntualmente le fatture ai fornitori, mentre il 46,8% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 21,2% oltre i 30 giorni. Una performance migliore della media regionale (26,7% di pagamenti puntuali), ma inferiore a quella nazionale (37,5%). Si segnala però il pesante peggioramento dei ritardi gravi, passati in 4 anni dal 5,8% del 2010 al 21,2% attuale.

È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da Cribis D&b, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese laziali nel terzo trimestre 2014.

Nella classifica delle province più puntuali Viterbo è la più virtuosa con il 32% di imprese puntuali. La seguono Roma, con il 26,4% di imprese regolari, Latina (26,1%), Rieti (25,8% di pagamenti puntuali e il 25,3% oltre i 30 giorni di ritardo) e Frosinone (25,8% di pagamenti puntuali, 25,9% di ritardi gravi).

A livello regionale, solo un'impresa su quattro salda regolarmente le fatture. Nel terzo trimestre dell'anno in corso infatti solo il 26,7% delle imprese laziali ha pagato entro i termini concordati, mentre il 49,2% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni e il 24,1% oltre i 30 giorni. Una performance di pagamento significativamente peggiore rispetto a quella nazionale (nella media italiana il 37,5% delle imprese paga alla scadenza e il 16,4% con un ritardo oltre i 30 giorni) e quella del Centro Italia (32,6% di imprese puntuali, 19,6% con un ritardo oltre i 30 giorni).

Inoltre, dall'analisi del trend, rispetto al quarto trimestre 2010 la situazione dei pagamenti commerciali nel Lazio mostra un rilevante peggioramento: i pagamenti alla scadenza si sono ridotti del -19,3%, mentre i ritardi superiori ai 30 giorni sono aumentati addirittura del +209%.

Nell'analisi per settore il commercio al dettaglio è il comparto che mostra le maggiori criticità: ''Il nostro osservatorio sui ritardi nei pagamenti evidenzia come questo comparto stia da tempo attraversando un periodo di forte crisi, caratterizzato da un continuo aumento nei ritardi nei pagamenti – afferma Marco Preti, Amministratore Delegato di Cribis. Questo è un problema che riguarda sia a livello occupazionale sia economico l'intero Paese, visto che il solo commercio al dettaglio racchiude in sé più di un quinto del totale delle imprese. Le difficoltà colpiscono soprattutto le piccole imprese commerciali, spesso a conduzione familiare e meno innovative. Nel settore in questione inoltre si può notare come la crisi colpisca sia le imprese che hanno una lunga storia imprenditoriale alle spalle, sia quelle aperte negli ultimi 4 anni, comprese le start up. Basti pensare che un'impresa nata nel commercio al dettaglio nel 2009, nel 31% dei casi ha già chiuso l'attività''.

''Ma il problema non finisce qui - conclude Preti -. Il commercio al dettaglio è 'l'ultimo miglio' di molte filiere industriali e quindi i ritardi di pagamento e la crisi del settore impattano anche sulle aziende del commercio all'ingrosso e industriali. Per questo è importante, ora più che mai, l'adozione da parte delle imprese coinvolte di procedure efficaci e una maggiore attenzione alla gestione del credito commerciale. Al centro delle priorità deve esserci un attento controllo sull'andamento dei pagamenti e sulla propria gestione finanziaria, fattori decisivi per rimanere sul mercato, continuare a investire nei clienti migliori e superare questo momento difficile''.






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