ANNO 14 n° 109
L'avvocato Valentini: Mai minacciato nessuno
Secondo il collega Taurchini era a conoscenza degli sviluppi dell'inchiesta
09/12/2013 - 17:02

VITERBO – Ci sarebbe una strana “coincidenza” circa la faccenda dell’arresto di Paolo Gianlorenzo.

A farla presente, durante l’udienza di questa mattina al tribunale del Riesame, gli avvocati del giornalista. “E’ stata una bella battaglia”, ha commentato il legale Franco Taurchini. “Era presente anche il sostituto Massimiliano Siddi (titolare dell’inchiesta, ndr): la discussione è durata circa due ore, al contrario di quanto solitamente avviene al Riesame, sede in cui le udienze sono brevi. Al termine, il collegio si è riservato”. E adesso ha ancora quattro giorni di tempo per pronunciarsi. “Deve farlo dieci giorni dopo il ricevimento degli atti, avvenuto lunedì scorso”, ha spiegato Taurchini.

Gianlorenzo, al centro di tre inchieste della Procura, era finito in una cella del penitenziario viterbese il 23 novembre scorso con le accuse di violenza privata e calunnia. Gli uomini della Polizia stradale, in particolare, lo avevano arrestato dopo la denuncia sporta dalla moglie dell’ex consigliere regionale Francesco Battistoni. Il giornalista le avrebbe detto “vedrai che ti succede” all’uscita della scuola media Vanni; istituto frequentato dai rispettivi figli.

L’avvocato Taurchini, insieme al collega Carlo Taormina, ha chiesto la revoca dei domiciliari o, al massimo, un divieto di avvicinamento, con una distanza minima di cento metri. “Provvedimento ampiamente sufficiente per arginare ogni problema”.

Ma c’è un’altra circostanza venuta fuori oggi: la denuncia che Gianlorenzo ha sporto contro l’avvocato Enrico Valentini, legale di fiducia di Battistoni.

“Si incontrarono in tribunale per caso e il legale gli disse di smetterla di attaccare Battistoni, perché di sopra stavano combinando qualcosa su di lui. Probabilmente con ‘di sopra’ Valentini intendeva gli uffici della Procura perché, evidentemente, era a conoscenza dell’istanza che il gip aveva appena respinto per Gianlorenzo. Ovviamente nessuno di noi sapeva di quella prima richiesta di arresto, se non il pubblico ministero che l’aveva presentata”. Poco dopo quell’incontro, “il 26 ottobre – sottolinea Taurchini - la moglie di Battistoni querela Gianlorenzo, una coincidenza strana”.

Raggiunto telefonicamente, il diretto interessato nega di aver mai minacciato qualcuno. “E’ un fatto privo di ogni fondamento e non sapevo certo cosa stava accadendo in Procura”, dice Enrico Valentini, aggiungendo: “L’avvocato Taurchini dovrebbe innanzitutto usare il condizionale e, poi, mi conosce e sa bene che non è mio costume minacciare proprio nessuno”.

Che la Procura stesse indagando su Gianlorenzo, infine, non è un mistero per nessuno da almeno un anno e mezzo, quando è stato iscritto sul registro delle informazioni di reato.





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