ANNO 14 n° 110
L'attività del consiglio paralizzata dalla ''vacatio'' della presidenza
Nervi tesi all'interno della maggioranza, scontento per la posizione di Michelini
24/01/2015 - 00:01

di Roberto Pomi

VITERBO - Nervi tesi all’interno della maggioranza e la macchina decisionale del Comune rischia di rimanere paralizzata. L’elezione del nuovo presidente del consiglio potrebbe rivelarsi una grana più grande del prevedibile.

L’accordo infatti deve obbligatoriamente passare per un riequilibrio dei rapporti almeno tra le due realtà numericamente più pesanti: il partito Democratico e la lista di Oltre le mura. Parliamo di 12 consiglieri nel primo caso, che rendono il Pd il partito di maggioranza relativa, e di 5 nel secondo. Tutto il resto della maggioranza è fatto da Viva Viterbo (2 consiglieri), Ncd (Taborri), Sel (Moricoli) e Civica per Viterbo (Treta).

Per eleggere l’erede di Filippo Rossi occorrono 17 voti, la maggioranza più uno dell’intero consiglio comunale. Un numero che obbliga a una qualche convergenza. Convergenza che al momento sembra essere lontana. Con una doppia strategia tra le schiere che fanno capo a Leonardo Michelini. Da una parte il Pd punta a tirarla per le lunghe. Allo stato attuale infatti ha tutto da guadagnare dalla ''vacatio''. Il presidente pro tempore è Patrizia Frittelli e in caso di sua assenza l’assemblea viene guidata dal consigliere più anziano: Francesco Serra.

Oltre le mura invece vuole spingere sull’acceleratore, essendo intenzionati i suoi consiglieri a giocarsi la partita del riequilibrio: si legga o un assessore in giunta o la presidenza stessa.

Al momento l’effetto prodotto è il ritiro di tutti i regolamenti in ballo: verde pubblico e centro anziani. Lo stesso consiglio di giovedì non ha all’ordine del giorno niente di significativo. Questo perché manca sintonia e ogni discussione rischia di mandare sotto, per ragioni strettamente politiche, la maggioranza stessa. Non aiuta la situazione la scelta del sindaco di “lavarsene le mani”. Michelini infatti ha dichiarato che è intenzionato a rimanere fuori dalla partita, lasciando fare ai consiglieri. Una mossa che ha fatto storcere il naso a diversi pezzi della maggioranza, perché a questo punto non è chiaro chi giocherà il ruolo del pontiere.





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