ANNO 14 n° 89
L'assessore Ricci:
''Funziona la lotta
biologica al Cinipide''
Eseguiti 113 lanci di Torimus
07/09/2015 - 17:46

VITERBO - ''La lotta biologica al cinipide, il pericoloso insetto che colpisce i castagneti del Lazio, sta dando buoni frutti. Secondo il Servizio Fitosanitario della Regione Lazio, a seguito dei lanci effettuati in questi ultimi anni, il parassitoide antagonista torymus sinensis si può ritenere insediato in tutte le principali aree castanicole della regione, con effetti positivi sulla vegetazione e sulla produzione di frutti e di legno che andranno aumentando nei prossimi anni''. Così l’assessore all’Agricoltura, della Regione Lazio, Sonia Ricci.

''La lotta biologica per il contenimento del cinipide – sottolinea l'assessore Ricci -, basata sull’introduzione dell’antagonista naturale in tutte le aree castanicole interessate, ha realizzato quest'anno un ulteriore risultato positivo''.

I rilasci di torymus sinensis effettuati nel 2015 hanno interessato 61 territori comunali (7 nella provincia di Frosinone, 5 nella provincia di Latina, 18 nella provincia di Rieti, 16 nella provincia di Roma, 15 nella provincia di Viterbo) per un numero complessivo di 113 lanci, di cui 100 acquistati con un fondo regionale di 12.500 euro, e 13 utilizzando per la prima volta il torymus sinensis prodotto nel Centro di moltiplicazione di Caprarola. In aggiunta ai lanci acquistati dalla Regione Lazio, sono stati effettuati ulteriori 172 lanci acquistati privatamente dagli enti locali e dalle associazioni.

I buoni risultati sulla lotta biologica che la Regione Lazio sta portando avanti ci confermano che la scelta intrapresa funziona anche se richiede tempi più lunghi. L’impegno della Regione ha visto un investimento di 240mila euro complessivi per un progetto di studi, ricerca e sperimentazioni realizzati dall’Università della Tuscia. A questo si aggiungono le attività che svolgono i centri di e di Velletri (Roma).

Il settore castanicolo del Lazio ricopre una parte molto importante del patrimonio agroalimentare regionale. Sono da segnalare le specie inserite nell’elenco dei prodotti tradizionali: marrone dei Monti Cimini, marrone Antrodocano, marrone di Arcinazzo Romano, marrone di Cave, marrone di Latera, marrone Segnino, castagna di Terelle e castagna rossa del Cicolano.

''Un patrimonio economico importante non soltanto dal punto di vista produttivo - conclude l'assessore Ricci -, ma anche per lo sviluppo del turismo enogastronomico legato alle bellezze della natura e del paesaggio rurale''.

 

 






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