ANNO 14 n° 89
L'assassino in attesa dell'interrogatorio
Gli inquirenti: ''Aveva vietato alla compagna di avere contatti con l'ex e, quando
ha scoperto che aveva disobbedito, č rimasto accecato da rabbia e gelosia''
24/09/2014 - 02:00

di Alessia Serangeli

CANINO – E’ previsto nelle prossime ore l’interrogatorio di garanzia di S.G., il 47enne di origini romene arrestato lunedì notte dopo la barbara uccisione della compagna, E.S., 40 anni, romena anche lei.

“Un omicidio d’impeto, un raptus di follia”, hanno spiegato i carabinieri che, in breve tempo, sono riusciti a ricostruire la dinamica del delitto, riuscendo anche a risalire al movente.

Gli investigatori hanno fissato il range temporale dell’omicidio tra le 22,30 e le 23: è l’orario in cui l’uomo fa ritorno nell’abitazione di via Domenico Giannini, in località Vallecchia, e trova la compagna distesa sul letto con il telefono in mano intenta a leggere un messaggio. S.G. glielo strappa dalle mani e scopre che a mandare l’sms alla donna è stato l’ex marito. L'aveva avvisata, glielo aveva detto più e più volte che non voleva avessero contatti, ma lei, per l'ennesima volta, aveva disatteso il suo ordine.

S.G. rimane accecato da un mix di rabbia e gelosia: prima la lite furibonda poi, senza pensarci due volte, si reca in cucina, prende un coltello e torna in camera da letto. Dove colpisce la povera donna con almeno sette fendenti tra il petto, il collo ed il viso. “A questo punto ha un momento di ravvedimento e chiama i soccorsi”, hanno aggiunto i militari. “Riferisce di aver fatto un casino, senza specificare da dove chiamasse né cosa fosse accaduto”.

Gli investigatori riescono comunque a rintracciare l’abitazione da cui proviene la chiamata e, qui, trovano la donna in fin di vita. Pochi istanti dopo l’arrivo del personale sanitario del 118, che tenta di rianimare la 40enne ma, purtroppo, con esito negativo: sarebbe morta durante la corsa all’ospedale.

S.G., durante tutto questo trambusto, se ne stava seduto fuori casa. Portato in caserma, confessa tutto e scatta l’arresto: adesso si trova nel penitenziario viterbese a disposizione dell’autorità giudiziaria che, nelle prossime ore, lo sottoporrà ad interrogatorio di garanzia.

Intanto il sostituto Stefano D’Arma, titolare del fascicolo, ha disposto il sequestro della salma di E.S. per lo svolgimento dell’esame autoptico.

“Una tragedia sicuramente – ha commentato il sindaco di Canino - ma non so cosa altro dire perché era poco tempo che vivevano a Canino. Io non li conoscevo e anche la gente del paese non aveva rapporti con loro”. In effetti i due, che stavano insieme da circa un anno, vivevano a Canino da un paio di mesi appena e, tra l’altro, la casa di via Giannini non era la loro ma gliel’aveva prestata un connazionale. Entrambi lavoravano saltuariamente come braccianti agricoli e, stando a quanto si è appreso, non avevano figli.

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