ANNO 14 n° 110
L'Alto Lazio alla maratona di Roma
Il resoconto della ventitreesima edizione partita dal colosseo
06/04/2017 - 09:48

VITERBO - Perché una maratona è in grado di attirare così tanta gente? Perchè tanti pazzi si radunano al mattino presto per affrontare una simile fatica?

I più ti dicono ''ma chi te lo fa fare'', per non usare altri aggettivi, anche noi ce lo chiediamo, ''chi ce lo fa fare?''.

La risposta più bella la ritroviamo in questa fantastica giornata, la Maratona di Roma, come può mancare un runner a questo evento così esclusivo, stare insieme ad altri 16.000 pazzi come te, in buona parte provenienti da altre nazioni, un miscuglio di uomini e donne, lingue diverse e perché no, tanti dialetti da nord a sud d’Italia, tutti con unico scopo, ''correre insieme e liberi'' con il privilegio di attraversare i più belli monumenti di Roma e del mondo intero.

Il nostro spogliatoio è il colosseo, e da lì si parte per le vie di Roma, e per non farci mancare nulla e rendere ancora più dura la prova inizia pure a piovere in maniera consistente tanto di riempire subito le scarpe di acqua, ma si continua a correre, anzi ad ogni tuono, tutti rispondiamo con un urlo da tifosi come in uno stadio, nulla può fermare questa massa di persone che ti spinge passo dopo passo e con tanti spettatori ai lati della strada incuranti della pioggia davvero ammirevoli e che fanno il tifo per te e oltre le transenne allungano le loro mani per toccare le tue dandoti tanta energia che ti aiuta ad andare avanti.

Superiamo il famoso ''Muro'' dei 30 km., ma da li in poi di muri ne incontriamo ancora tanti , la fatica si fa sentire sempre più, ma una volta arrivati a Piazza Navona, via del Corso, poi Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, l’unica cosa che senti sono i brividi che corrono su tutto il corpo, un emozione indescrivibile che ti porta lanciato fino al traguardo.

E qui, sul traguardo, gli atleti dell’Alto Lazio si ritrovano per abbracciarsi e confrontare i loro tempi, alcuni da Top, altri da semplici runner ma tutti soddisfatti di essere stati ripagati di tanta fatica, e per dovere di cronaca ecco i loro nomi e tempi: Pieralisi Massimiliano 149° in 02.53,49; Gelanga Stefano 222° in 02.56,53; Mizzelli Luca 1307° in 03.21,40; De Angelis Massimo 5074° in 03.53,23; Toli Mauro 5380° in 03.55,18; Belloni Andrea 8604° in 04.20,19; Mancini Danilo 8605° in 04.20,19; Malatesta Umberto 10676° in 04.42,05; Bobboni Luca 12892° in 05.45,48.

Ma questi sono solo alcuni pazzi della numerosa squadra dell’Alto Lazio, e attento a dire ''chi te lo fa fare'', il prossimo pazzo potresti essere tu.







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