ANNO 14 n° 117
Lago di Vico inquinato, salta la prima udienza agli ex sindaci
Alla sbarra Cuzzoli e Sangiorgi
12/10/2016 - 02:01

VITERBO - Cinque anni di avvelenamento selvaggio. Cinque anni di totale noncuranza, durante i quali nelle acque del lago di Vico venivano riversate sostanze tossiche da coltivatori inconsapevoli. Ma comunque autorizzati. Sì, perché nonostante gli insetticidi utilizzati nelle coltivazioni di nocciole fossero nocivi per l'aria e per l'acqua, nessuno pensò mai di vietarne l'uso. Ed è proprio su questo punto che si è a lungo battuto il pubblico ministero Franco Pacifici per far arrivare nelle aule di tribunale gli ex sindaci di Caprarola e Ronciglione, rispettivamente Alessandro Cuzzoli e Massimo Sangiorgi. 

Sono loro e non i proprietari terrieri, secondo il pm, i principali responsabili del massiccio inquinamento delle acque del bacino idrico negli anni a cavallo tra il 2007 e il 2011. 

E, ieri, prima udienza collegiale, dopo il rinvio a giudizio dei due disposto dal gup Savina Poli lo scorso 18 maggio, salta la seduta per un difetto di notifica. Si tornerà in aula il prossimo 21 marzo. È solo allora si potrà incardinare il processo: si potrà procedere con l'ammissione prove e poi con l'ascolto dei primi testimoni dell'accusa. 

Intanto sono già noti i nomi delle parti civili costituite. Il comitato Acqua potabile, l'accademia Kronos, i Codici, il Codacons e un 60enne, che, dopo una bagno al lago di costretto ad andare in ospedale perché aveva il corpo ricoperto di bolle. Per lui due giorni di prognosi e una terapia di quasi un mese. 

Saranno loro, in caso di condanna degli ex sindaci , a poter chiedere legittimamente un risarcimento danni. 

Per adesso però, si deve solo aspettare. Intanto i due primi cittadini, imputati per disastro colposo, omissione di atti d'ufficio e distribuzione al consumo umano di acque contaminate, erano entrambi presenti in aula. Massimo Sangiorgi, difeso dall'avvocato De Paolis, mentre Alessandro Cuzzoli dall'avvocato Chiodi.





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